Da politica a tv, la geografia dei messaggi su Twitter

ROMA. – Dalla politica agli eventi televisivi come il SuperBowl: ogni giorno su Twitter si svolgono milioni di conversazioni che è possibile comprimere in sei grandi categorie rappresentabili proprio come delle mappe geografiche. Ad estrapolarle dalla mole di ‘cinguettii’ quotidiani è il centro di ricerche statunitense Pew Research Center. In testa c’è la categoria dei ‘Polarized crowds’, cioè la mappa delle conversazioni che si concentrano sulle discussioni politiche, che risultano più chiuse. La ricerca – su base americana e tenendo presente che gli utenti di Twitter sono il 18% del totale degli internauti – vuole dimostrare che le varie tipologie di conversazioni assumono forme peculiari a seconda dei macro-argomenti trattati. “Se il mondo fisico è stato mappato nel dettaglio – spiegano gli autori dello studio – il panorama dei social media rimane ancora per la maggior parte sconosciuto” e “mapparlo” significa capirlo e “interpretarne tendenze, temi e implicazioni”. Partendo da questo presupposto, il Pew Research Center ha individuato sei ricorrenti conformazioni delle reti di argomenti sul microblog. La prima è quella del ‘Polarized crowd’, le discussioni ‘polarizzate’, la cui caratteristica è quella di gruppi molto densi che hanno poche connessioni fra di loro. Di solito si tratta di conversazioni su temi politici caldi e divisivi dell’opinione pubblica circoscritti a tanti gruppi compatti ma slegati l’uno dall’altro. Citano spesso diverse fonti online e usano hashtag differenti. Diverso è il gruppo dei ‘Tight Crowd’, discussioni caratterizzate da persone molto interconnesse fra loro e pochi partecipanti isolati, per lo più ruotano su argomenti professionali e specifici. I “Brand clusters”, invece, formano tutt’altra ‘mappa’: sono le conversazioni su prodotti, servizi o argomenti molto popolari come le celebrità, vi partecipano molti utenti ‘isolati’, che twittano sull’argomento ma non fra di loro. I ‘Community Clusters’, invece, sono argomenti popolari generati da gruppi più piccoli, mentre il gruppo del ‘Broadcast Network’ raccoglie i commenti sulle notizie del momento. Di fatto, spiegano i ricercatori, è formato da molti utenti che fanno da megafono (tramite retweet) ai cinguettii di giornali, tv, agenzie e dei mezzi di informazione in generale. Di solito i membri di questo gruppo sono connessi solo alla fonte della notizia ma non fra di loro. Infine l’ultima mappa la fa il ‘Support network’, che raccoglie le lamentele dei clienti di determinati servizi che spesso offrono sul microblog account mirati per curare i clienti sui social. Osservare le mappe, spiegano i ricercatori, è come guardare una foto dall’alto della ‘folla’ di utenti su un determinato argomento, individuando anche quelli che sono ‘opinion leader’: personaggi o enti ‘chiave’ che influenzano e guidano le conversazioni online.

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