Papa: nuovo incontro con Kirchner, festa a S.Marta

CITTA’ DEL VATICANO. – Cordiale, festoso, familiare, informale: l’incontro tra il Papa e il presidente dell’Argentina Cristina Kirchner a Santa Marta si trasforma in una specie di festa argentina. La Kirchner arriva zoppicando, con la caviglia bloccata da un tutore. Il Papa è sulla porta della casa ad accogliere lei e la numerosa delegazione arrivata da Buenos Aires per portare tra le mura leonine un po’ del calore del Paese di Bergoglio ad un anno dalla sua elezione. Prima un breve incontro allargato a tutta la delegazione. Ad accompagnare la Kirchner c’è il ministro degli Affari esteri, Hector Timerman, mentre accanto al Papa è il segretario di Stato Vaticano, il cardinal Pietro Parolin. Nello scambio di doni per Francesco, oltre a libri e un dipinto fatto con il vino, c’è anche un “termo” per il mate. Il Papa invece regala un medaglione di bronzo con l’immagine di San Martino di Tours, patrono di Buenos Aires. E poi rosari per tutti. Poi l’incontro a due tra il Papa e il presidente nel pranzo che, a quanto si apprende, è stato molto frugale. Confronto a porte chiuse, durato oltre due ore, nel quale è possibile immaginare che si sia parlato anche della non facile situazione economica del Paese. Tredici anni dopo dalla drammatica crisi che ha piegato il Paese, oggi l’Argentina vive infatti l’incubo di un nuovo tracollo economico-finanziario. Per Cristina Kirchner quello di oggi è stato il terzo incontro con Bergoglio da quando è diventato Papa. Il primo avvenne cinque giorni dopo, il secondo invece il 28 luglio, a Rio de Janeiro, durante la Giornata mondiale della gioventù. La faccia sorridente del Papa e della presidente, e anche qualche aperta risata, il clima familiare, l’atteggiamento premuroso di Bergoglio per la connazionale infortunata, lei che lo chiama familiarmente “don Jorge”, descrivono un clima completamente mutato dai giorni in cui tra la Casa Rosada e l’arcivescovato di Buenos Aires c’era il gelo. Per anni i Kirchner, tanto per fare un esempio, non hanno preso parte al Te Deum alla cattedrale di Baires, quando arcivescovo era Bergoglio. Anche perché l’arcivescovo non aveva mai usato mezzi termini nelle critiche alle politiche dei coniugi che si sono succeduti alla presidenza. Quest’anno, ha già assicurato Cristina Kirchner, il 25 maggio non mancherà a quello che è uno degli appuntamenti religiosi più importanti della capitale argentina. Infine il Papa imprevedibile trova qualche minuto anche per salutare i giornalisti, per lo più argentini, rimasti fuori da Santa Marta per dare notizia dell’incontro. ”Vi ringrazio tanto per il lavoro che state facendo e una benedizione particolare a tutta l’Argentina”, ha detto in spagnolo Bergoglio, andando incontro a loro e salutandoli uno ad uno. ”Dobbiamo pregare per te?”, hanno chiesto. ”Mucho”, molto, ha risposto sorridendo. (Manuela Tulli/ANSA)

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