Venezuela, Ue: “Preoccupati per presunto uso eccessivo forza”

BRUXELLES – “Condanniamo l’intolleranza e l’uso della violenza da tutte le parti, e siamo preoccupati da notizie su un presunto uso eccessivo e sproporzionato della forza da parte delle forze di sicurezza. Spetta alle autorità garantire che tutti i cittadini possano esercitare il loro diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione e ci uniamo all’Alto Commissario Onu per i diritti umani nel ricordare che il governo deve garantire che le forze dell’ordine agiscano in linea con le norme internazionali”, così il portavoce del capo della diplomazia Ue Catherine Ashton.

L’Ue ha espresso “tristezza” per il crescente numero di vittime e si é detta “allarmata” per gli studenti e le personalità politiche arrestate, inoltre ha espresso preoccupazione  “per le accuse nei confronti della persone elette”. A questo proposito é stato rivolto “un appello alle autorità affinchè assicurino che tali accuse siano oggetto di indagine imparziale, secondo il dovuto procedimento legale”. Poichè, ha commentato la portavoce, “l’apparente velocità della condanna solleva alcune potenziali preoccupazioni”.

– Sosteniamo gli sforzi regionali per portare tutte le parti del Venezuela, ad un tavolo, per mettere uno stop immediato a violenza e disordini – ha concluso il portavoce -. Confidiamo che i ministri dell’Unasur che arrivano questa settimana lavorino affinchè il dialogo sia veramente completo, secondo un formato ed un’agenda che vada bene a tutte le parti.

Intanto la Procuratrice Generale, Luisa Ortega Díaz, e il comandante della Guardia Nazionale Bolivariana (Gnb), Justo Noguera Pietri, hanno ammesso che le forze dell’ordine hanno “commesso eccessi” nella repressione delle manifestazioni antigovernative che si susseguono da inizio febbraio e che hanno provocato finora un bilancio di 33 morti e centinaia di feriti.

– E’ vero che ci sono stati eccessi della polizia. Alla Procura abbiamo aperto finora 60 inchieste per presunte violazioni dei diritti umani – ha detto Díaz, che ha comunque puntualizzato si tratta solo di casi isolati. Secondo la procuratrice, infatti, “una delle grandi menzogne che circolano è che lo Stato venezuelano viola i diritti umani

– Questo – ha smentito categoricamente – non è vero.

A proposito delle proteste.  Durante il fine settimana sono stati arrestati altri tre giovani italo venezuelani. Si tratta di Luis Alberto Nicolino, Geraldine Falcone e Gabriella Calvo. I tre giovani sono stati arrestati  durante le proteste a Piaza Altamira. Nicolino é stato portato a Fuerte Tiuna dalla Guardia Nazionale mentre Geraldine Falcone e Gabriella Calvo alla Stazione centrale della Polizia di Chacao

Geraldine Falcone è stata arrestata durante la perquisizione realizzata dalle forze dell’ordine in alcuni appartamenti nell’edificio For You, in Piazza Altamira nel Comune di Chacao. A darne notizia immediatamente  con un twitter, é stato l’avvocato del “Foro Penal Venezolano”, Alfredo Romero. La giovane in possesso della doppia cittadinanza (italiana e venezuelana) non avrebbe subito maltrattamenti al momento dell’arresto. Lo ha assicurato alla nostra Console Reggente, Jessica Cupellini, che appena informata dell’accaduto ha preso immediatamente contatto con gli avvocati incaricati del caso, e il fidanzato della giovane.

In un primo momento si era sparsa la voce che la ragazza italo-venezuelana fosse figlia di un funzionario del nostro Consolato o di un diplomatico del Costa Rica – infatti il Consolato di Costa Rica ha i suoi uffici nella mansarda dell’edificio For You -. Ma poi le voci sono risultate prive di fondamento.

Sempre a Piazza Altamira – trasformata dalle proteste nella Tianammen di Caracas -, oltre a Geraldine Falcone sono stati arrestati Luis Alberto Nicolino e Gabriella Calvo. Il primo é stato portato a “Fuerte Tiuna”  e, sempre stando alla Console Cupellini, non avrebbe subito maltrattamenti, mentre la giovane sarebbe stata condotta alla stazione della Polizia di Chacao.

Le aggressioni della Guardia Nazionale e delle altre forze dell’Ordine contro gli operatori dell’informazione ha provocato la protesta delle organizzazioni sindacali dei giornalisti e dei mass-media. Il comandante della Guardia nazionale ha ricevuto l’altro giorno una delegazione del principale sindacato di giornalisti (Sntp), che ha chiesto  “inchieste e sanzioni appropriate” riguardo le “aggressioni contro cronisti, fotografi e cameraman” che seguono le proteste e denunciato che 120 lavoratori della stampa hanno sofferto violazioni dei loro diritti. Di questi 56 sono stati malmenati, detenuti o derubati da agenti. Tra questi, vale la pena sottolineare il caso della fotoreporter Francesca Commissari.

Se da un lato l’Ue ha espresso preoccupazione e i giornalisti hanno condannato le aggressioni contro gli operatori dell’informazione, dall’altro il presidente dell’Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, ha affermato che la deputata dell’opposizione Maria Corina Machado non potrà più tornare al Parlamento “perché non è più deputata”.

Per il presidente del Parlamento non é necessario che l’Aula si pronunci in quanto la deputata Maria Corina Machado avrebbe fatto la sua scelta al partecipare all’assemblea dell’Osa.

– Quello che ha fatto (Machado) è stato mettere da parte le sue responsabilità come deputata e accettare un incarico a Panama – ha detto Cabello in una conferenza stampa, alludendo alla presenza della leader dell’opposizione alla sessione del Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), venerdì scorso (21 marzo) a Washington. Machado era stata invitata a parlare all’Osa dal governo del Panama – che Cabello ha definito “ostile al Venezuela” – ma non ha potuto prendere la parola.

Durante la sessione, che si è svolta a porte chiuse, prima è stato eliminato dall’agenda il punto che riguardava la situazione a Caracas. Poi è stato impedito alla deputata di intervenire nella discussione degli “affari vari”, con la quale si chiudono tradizionalmente i dibattiti.

 

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