Obama riparte colpito da Renzi, leader promettente

ROMA. – E chimica fu. Barack Obama riparte da Roma “colpito” da Matteo Renzi e convinto che il nuovo primo ministro italiano sia un “leader molto promettente e energico”. Una “ventata di aria fresca” per l’Italia, riferisce il suo portavoce Jay Carney, raccontando che l’inquilino della Casa Bianca è rimasto favorevolmente impressionato da come l’ex sindaco di Firenze ha usato quella frase, che fu della sua prima campagna elettorale: “yes we can”. Di come Renzi sia convinto di poter cambiare l’Italia, con un piano di riforme che è piaciuto ad Obama: è “rimasto colpito” dal “suo impegno per portare il cambiamento nel Paese e al sistema politico”. Ma anche “dalla sua fiducia” sul fatto che “cambiare sia possibile”, rinviando al mittente l’idea che non possa realizzarsi “perché ostacolato da forze potenti in Italia e in Europa”. Un’Europa a cui Obama guarda con attenzione vedendo in Renzi un alleato per quella spinta alla crescita e all’occupazione, dopo anni di solo rigore, su cui da tempo dall’altra parte dell’Atlantico si cerca una sponda nel vecchio continente.  Ma non solo. Obama lo ha anche trovato preparato e puntuale sui tanti dossier che hanno affrontato insieme: il premier “era preciso sui dettagli ed è stato molto diretto sulla crisi Ucraina, sulla Russia e sul fatto che se ci sarà una escalation della crisi, la Nato deve essere pronta e di quanto sia importante parlare con una sola voce”, ha raccontato Carney mentre una nota della Casa Bianca ha sottolineato che Obama è rimasto colpito anche dal “suo impegno verso l’Europa e l’Alleanza Atlantica”. Verso una Nato cui Obama ha chiesto agli alleati europei di non allentare gli impegni. Di non tagliare i fondi alla difesa perchè “la libertà non è gratis”, ha ripetuto nel suo tour europeo. Affrontando il nodo anche con Roma che nei piani di Renzi, alla ricerca di risorse per la sua svolta, potrebbe rimettere mano anche alla controversa commessa per gli F-35. Ma al di là della sintonia scattata con il primo ministro, nel cuore di Obama, della sua visita a Roma, rimarrà soprattutto il ricordo dell’incontro con Papa Francesco. “Un uomo meraviglioso” che ha un grandissimo senso dell’umorismo. La sua semplicità e la sua fede nel potere della spiritualità sulle cose materiali si riflette in ogni cosa che fa”, è tornato a dire Obama all’indomani della visita al Vaticano. Lasciando Roma, in valigia Obama ha messo i souvenir comprati ieri al Colosseo per Michelle e per le figlie, Malia e Sasha. Ma non esclude – lo ha fatto capire nel saluto al sindaco Ignazio Marino – di tornare presto nella città eterna. Forse già a inizio giugno quando si festeggerà il 70simo anniversario della liberazione e lui è atteso in Europa per le celebrazioni dello sbarco in Normandia. Potrebbe rincontrare così a stretto giro Renzi, a meno di un mese dalla presidenza italiana Ue. In attesa di un viaggio del primo ministro italiano in Usa. “Sono ansioso di averlo alla Casa Bianca…”, aveva annunciato ieri Obama cui il premier e la sua squadra “guardano come fonte di ispirazione”. (Marina Perna/ANSA)

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