Evasione, incasso record 2013. Iva riduce il fabbisogno

ROMA. – La lotta all’evasione porta i suoi frutti. Lo scorso anno il fisco è riuscito ad incassare complessivamente 13,1 miliardi di euro dalle contestazioni e dai controlli sui contribuenti meno fedeli. Un risultato record, mai raggiunto prima, che ha superato di circa il 5%, pur in un anno di crisi, i 12,5 miliardi del 2012. Gli incassi sono aumentati progressivamente: dai 4,4 miliardi del 2006, sono saliti ai 6,4 miliardi del 2007, ai 6,9 miliardi del 2008, ai 9,1 miliardi del 2009 fino a superare la doppia cifra, arrivando a 10,5 miliardi, nel 2010. “Il 2013 – ha spiegato il vicedirettore vicario dell’Agenzia delle Entrate, Marco Di Capua a Porta a Porta – chiude con 13,1 miliardi di evasione. Non sono pochi se non si considera che c’è stata una flessione della riscossione coattiva da parte di Equitalia”. L’attività della concessionaria per la riscossione ha consentito di portare in cassa 3,8 miliardi nel 2013 sul fronte del recupero delle tasse non pagate. Se si aggiunge anche la lotta all’evasione contributiva l’incasso è stato di 7,1 miliardi, con un calo di circa il 5% rispetto all’anno precedente, proprio per attuare alcune norme introdotte dopo l’acuirsi della crisi che hanno stemperato l’attività di riscossione coattiva. Oltre sui risultati della lotta all’evasione le casse dello Stato possono del resto contare anche su maggiori entrate fiscali, in particolare di accise e Iva. L’imposta sui consumi continua a mostrare anche a marzo il trend positivo degli ultimi mesi con un gettito in aumento del 6% ed attribuibile essenzialmente agli scambi interni. Probabile segno dunque di un certo risveglio dell’economia. L’Iva ha avuto un effetto positivo anche sul fabbisogno pari a marzo a circa 18,4 miliardi, in deciso miglioramento rispetto ai 21 miliardi e 987 milioni del marzo 2013. Anche nel trimestre il dato è essenzialmente positivo, con un saldo negativo per 31,7 miliardi contro i 36,4 dei primi tre mesi dello scorso anno. Il Tesoro continua a lavorare intanto sul rimborso dei debiti p.a., nonostante non si plachino le polemiche innestate da Antonio Tajani e il rischio dell’apertura di una procedura di infrazione. Il Dipartimento delle Finanze ha predisposto le istruzioni per l’avvio della fatturazione elettronica a partire dal 6 giugno, mentre non è escluso che, per accelerare il processo di pagamento e le misure volte ad evitare il ripetersi del fenomeno di accumulo, alcune norme previste inizialmente nel ddl esaminato nel cdm del 12 marzo possano confluire in un decreto legge.

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