Barcellona al tramonto, sogna l’altra Madrid

ROMA. – E’ finita con uno stadio intero a piangere di gioia e gridare il nome di Luis Aragones, simbolo del madridismo targato Atletico. Quaranta anni dopo la squadra ‘colchonera’ torna in semifinale nella massima competizione europea, nel nome del ct che condusse la Spagna alla vittoria ad Euro 2008 ma che nel 1974, ovviamente da calciatore, fu il trascinatore di una squadra anche allora guidata da un argentino (ora c’è Diego Simeone, all’epoca Juan Carlos Lorenzo) e che poi arrivò alla finale, dove perse per 4-0 alla ripetizione (nel ’74 si usava così) dopo che nella prima finale la rete di Aragones era stata pareggiata da Schwarzenbeck al 119′. E chissà che quella finale non si ripeta anche stavolta, visto che nella sera in cui al Calderon cade il Barcellona di Messi e Neymar e sembra quasi la fine di un ciclo, è passato anche il Bayern, a spese del Man United. Venerdì ci saranno i sorteggi delle semifinali, e allora si vedrà se ci sarà subito una doppia sfida con i bavaresi o se Bayern-Atletico può essere la finale dei 40 anni dopo, di quando stava tramontando un altro mito, quello dell’Ajax del calcio totale. L’Atletico, che in semifinale rischia anche di dover giocare un doppio derby di Madrid con il Real, era reduce dall’1-1 al Camp Nou e privo dell’infortunato Diego Costa. Ha segnato dopo appena 5 minuti con Koke, ha colpito pali e traverse (l’ex di lusso David Villa si mangia ancora le mani, ma si è consolato dicendosi felice ”perchè abbiamo fatto la storia: giochiamo sempre con il cuore, oggi più che mai”) e ha meritato la vittoria contro un Barcellona impalpabile proprio nella sua coppia d’oro. Messi e Neymar non hanno quasi mai inciso, a parte una spettacolare giocata del brasiliano, con tunnel e pallone sotto la suola a lasciare di sasso Tiago, che ha strappato applausi al pubblico avversario. E’ un calo fisico, o la testa è già al Mondiale? Sono molte le cose su cui ora dovranno riflettere staff tecnico e dirigenziale del Barca, e il blocco del mercato, se non verrà tolto, complicherà ulteriormente le cose. Senza dimenticare, comunque, che i blaugrana sono in finale di Coppa del Re (contro il Real) e ancora in piena corsa per vincere il campionato, Atletico delle meraviglie permettendo.

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