Marchionne svela piano quinquennale, da Jeep ad Alfa

DETROIT.- Sergio Marchionne presenta domani il piano industriale di Fiat e Chrysler per i prossimi cinque anni. Una road map sul futuro del gruppo che passa anche per il rilancio del marchio Alfa Romeo, per il quale è atteso lo scorporo in una società autonoma e investimenti – secondo indiscrezioni – di 4-5 miliardi di euro per sei nuovi modelli e per l’ammodernamento degli impianti. L’appuntamento è ad Auburn Hills, nel quartier generale di Chrysler, dove sono attesi analisti e sindacalisti da tutto il mondo, incluse le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil. A Marchionne spetterà il compito di spiegare e rassicurare sul gruppo, offrendo anche spiegazioni – attese in particolare dagli analisti – su come intende finanziare la crescita, sui tempi della quotazione e sulla data dell’assemblea straordinaria, che sancirà la nascita ufficiale di Fiat Chrysler Automobilies. La presentazione del piano, così come quella del 2009, sarà probabilmente una maratona di dieci ore, durante la quale sono attesi anche i risultati trimestrali. Alla vigilia del grande evento, Fiat perde in Borsa l’1,6%. Debole anche Cnh che sarà protagonista, sempre ad Auburn Hills, giovedì prossimo con il suo piano. Molte le questione che Marchionne dovrà affrontare nella presentazione: dal futuro in Europa, con gli occhi all’Italia, al rafforzamento in Cina. Il piano dovrebbe prevedere – secondo indiscrezioni – l’avvio della produzione di Jeep proprio in Cina alla fine del 2015 e il raddoppio delle vendite globali di Jeep entro il 2018 a 1,5 milioni di unità all’anno, contro le 731.565 unità del 2013. Ma anche l’obiettivo di raddoppiare i margini in Nord America e lo sviluppo di nuove auto piccole e van in Europa. Il piano chiarirà anche il futuro degli stabilimenti italiani. Marchionne ha più volte assicurato che non ci saranno esuberi e che tutti i lavoratori interessati dalla cassa integrazione rientreranno in fabbrica, anche se ancora non ci sono indicazioni su Cassino e resta da chiarire Mirafiori, dove sarà prodotto il suv Maserati levante ma non si sa quali altri modelli. L’attenzione degli analisti è per le modalità di finanziamento della crescita. ”Sarà finalmente un piano basato sui prodotti” afferma Stefano Aversa, della società di consulenza AlixPartners. ”Restiamo scettici e continuiamo a essere preoccupati per il continuo aumento del debito” mette in evidenza Harald Hendrikse, analista di Nomura. ”Uno degli obiettivi è iniziare a gettare le fondamenta per piani di lungo termine e far sapere che non si pensa solo a il trimestre successivo” spiega Dave Sullivan, analista di AutoPacific Inc, precisando che il piano si concentrera’ sull’ampliamento della presenza globale di Fiat e Chrysler e la riorganizzazione dei marchi. Fiat-Chrysler – mette in evidenza Richard Hilgert, analista di Morningstar – potrebbe investire più di 55 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, il 17% in più rispetto al 2009-2013. Ma ampliare il portafoglio prodotti e investire sarà – affermano gli analisti – una sfida dato l’elevato debito e, soprattutto, la mancanza di cash che è invece a disposizione di molte delle case automobilistiche rivali. ”Non hanno molti soldi in mano. Stanno facendo bene negli Stati Uniti, sono deboli in Cina e in Europa e hanno problemi in Sud America. E’ difficile essere forti ovunque ma – afferma Stephanie Brinley, analista di IHS Automotive – devono trovare il modo di rafforzarsi in alcune aree”. (dell’inviato Serena Di Ronza/ANSA)

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