Green Economy: Italia batte Germania

ROMA. – L’Italia fa meglio della Germania e di una parte dell’Ue, ed è pronta per la green economy, tanto che aumentano le rinnovabili e l’efficienza energetica, si producono meno rifiuti, calano le emissioni inquinanti. Anche se rimangono “ancora troppi punti deboli”, dal “tasso di occupazione tra i più bassi in Europa” alla “mobilità privata preferita a quella pubblica” (nonostante aumentino le vendite di biciclette), all’abusivismo e alla diseguaglianza sociale, all’uso eccessivo della discarica. Questo il quadro che emerge dal rapporto 2014 di Legambiente ‘Ambiente in Europa’, realizzato con l’Istituto Ambiente Italia, che sarà illustrato domani a Roma, presente il ministro Gian Luca Galletti. Secondo il report l’Italia batte la Germania anche grazie ad una conversione ambientale ‘inconsapevole’, superandola per efficienza nell’uso di energia e risorse pur “senza una precisa strategia”. Il nostro Paese consuma meno risorse, meno energia e produce meno emissioni: la produttività di risorse (Pil in rapporto alla quantità di materia consumata) è “migliore del 10% rispetto alla Germania e del 26% rispetto all’Ue”; per non parlare delle emissioni pro-capite di CO2 che sono “inferiori del 23% rispetto a quelle tedesche e del 15% rispetto alla media Ue”. Di energia pro-capite ne consumiamo il 32% in meno della Germania e il 19% meno della media Ue. Nel 2012 i consumi lordi di energia primaria sono scesi a 178 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio: gas naturale e petrolio coprono ciascuno circa il 35% dei consumi, mentre dalle fonti rinnovabili arriva il 15% dei fabbisogni energetici (nel 2013 la discesa dei consumi è dai primi dati pari al 2-3% dei consumi elettrici e dei carburanti). Miglioramenti si registrano anche nella quota di rinnovabili nei consumi elettrici che si attesta al 39% (Germania al 23,5%). In particolare nel settore elettrico, siamo “il terzo principale produttore europeo di elettricità sia dall’insieme di rinnovabili sia dalle rinnovabili non idroelettriche”; l’Italia è il primo produttore di geotermoelettrico, il secondo di fotovoltaico, il terzo produttore d’idroelettrico e da bioenergie, il quinto produttore di eolico. Infine nel 2012 le emissioni di CO2 dai consumi energetici, pur a parità di consumi nel 1998, sono minori del 15%. Nel 2012 in Italia si sono registrati circa 355 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 dai consumi energetici contro i 736 della Germania. Infine, dai dati del report, si evince che l’Italia consuma e importa meno materia: si registrano i progressi più vistosi dell’Ue: il consumo assoluto diminuito del 23%, la produttività delle risorse cresciuta del 35%. Per il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, è “ormai davanti agli occhi di tutti che in Italia la green economy sta crescendo nonostante una politica nazionale miope. Per questo lanciamo un appello al premier Renzi affinché il Governo decida di puntare veramente sulla green economy. Ma una sfida importante si gioca anche in Europa, con il semestre italiano di presidenza Ue”.

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