L’ex Cav alza la tensione contro i giudici

ROMA  – Silvio Berlusconi torna a puntare il dito contro i giudici. E nel corso di un’intervista a Tgcom24 ( la prima di una nuova settimana all’insegna dell’offensiva mediatica) l’ex capo del governo se la prende ancora una volta con la sentenza del processo Mediaset il cui obiettivo è stato quello di “escluderlo dal Parlamento”. La colpa, a detta dell’ex premier ,è da attribuire “alla sinistra che tenta dal 1994” di escluderlo dalla vita politica. Complice l’avvicinarsi delle elezioni europee ed i sondaggi che sembrano non fornire i numeri desiderati, il Cavaliere ha tutta l’intenzione di giocare all’attacco tenendo alta la tensione senza escludere la magistratura dai suoi affondi.

Oltre alla sua personale situazione infatti, l’ex premier cita anche i casi di Marcello Dell’Utri e di Claudio Scajola.

– Conosco Marcello da 20 anni – dice – è delle migliori persone che io conosca, viene torturato da 20 anni forse perchè era vicino a me.

Berlusconi non esita a difendere anche l’ex ministro Claudio Scajola in carcere, sostiene, “per aver aiutato un amico latitante”.

– Credo che si stia esagerando – afferma.

La magistratura viene di nuovo chiamata in causa anche per respingere al mittente le accuse che Forza Italia sia coinvolta nella bufera dello scandalo Expo.

– Il mio parere è che ci siano delle esagerazioni – osserva – e comunque noi non c’entriamo nulla. Riguardano la vecchia tangentopoli.

I toni non cambiano nemmeno quando l’attenzione si sposta sul governo e Matteo Renzi. Il Cavaliere si dice “pessimista” parlando del presidente del Consiglio arrivando anche ad ipotizzare che il leader del Pd “sia stato messo a palazzo Chigi dalla sinistra per ingannare i moderati”. Ed è proprio per questo motivo che l’ex capo del governo arriva a mettere in discussione anche l’appoggio del suo partito alle riforme in discussione in Senato. Dopo la bagarre della scorsa settimana in commissione, il Cavaliere torna ad alzare il tiro.

– Posso dire che dopo le cose che ha fatto il presidente del Consiglio – accusa – noi stiamo ritenendo di non poter seguire la strada di queste proposte di riforme del Senato.

Pollice verso anche sull’Italicum di cui era tra gli sponsor:

– Hanno cambiato l’accordo inserendo il ballottaggio, una cosa per noi inaccettabile.

Stesso trattamento il Cavaliere lo riserva ad Angelino Alfano, ormai diventato uno dei bersagli preferiti.

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