Centro Italiano Venezolano-Caracas: Nuova presidenza, vecchi problemi

CARACAS –  Carlos Villino è stato eletto Presidente del Centro Italo-Venezuelano (CIV), incarico che lascia Pietro Caschetta. In un momento così difficile per il Paese ed anche per il CIV, abbiamo voluto ascoltare la voce della nostra Collettività per capire quali sono i problemi di cui, secondo i soci, dovrebbe occuparsi il nuovo Esecutivo.

I quesiti erano soltanto due, chiari e precisi:

–       Considera che negli ultimi anni ci siano stati dei cambiamenti, siano essi positivi o negativi nel club?

–       Cosa suggerirebbe ai nuovi dirigenti del CIV?

Al nostro arrivo, il Centro era quasi deserto.

Nel circuito del campo di calcio solo un signore che faceva footing. Il panorama è cambiato quando siamo arrivate vicino all’area delle piscine: c’erano bambini che nuotavano, ragazzi che ascoltavano musica, donne di tutte le età che prendevano il sole e uomini immersi in animate conversazioni. Si respirava l’aria delle festività pasquali periodo che le famiglie dedicano al riposo e allo svago. Abbiamo cercato di avvicinare persone diverse, sia per età che per interessi per avere un panorama più completo delle esigenze e speranze che i soci ripongono in un luogo in cui trascorrono molto del loro tempo libero.

Incontriamo Mariana Varrueta, di circa 30 anni, mentre gioca con il suo bimbo nel parco “Plaza Gori”. Con grande gentilezza si è fermata ad ascoltare le nostre domande e ci ha espresso il suo punto di vista.

– So che è stato fatto uno sforzo per migliorare la sicurezza nell’area del parco, ma, nonostante ciò, da un po’ di tempo noi mamme preferiamo non restare sole. Sappiamo che c’è gente che accede al club da quell’area. La soluzione, per evitare queste intrusioni, sarebbe costruire un muro tra il quartiere e il centro.

Anna Zulli, che incontriamo mentre è con la sua famiglia nelle vicinanze della piscina, coincide con la sig.ra Mariana nel considerare la sicurezza un problema prioritario e anche lei pensa che bisognerebbe costruire un muro di divisione. Ha anche aggiunto un altro elemento di rilievo.

– L’infrastruttura del Club ha molti anni ed è necessario fare un’opera di mantenimento. Questo vale per le piscine, l’area di tennis, di calcio, ecc.

 

Dal momento che consideriamo molto importante anche il parere dei più giovani ci avviciniamo a tre ragazze che parlano tra loro in piscina. La maggiore, Colomba Novellino, 18enne, ci dice.

– Durante tutta la mia vita sono venuta all’Italo ma credo che sarebbe positivo promuovere delle attività creative per i più giovani, specialmente per i bambini. A noi ragazzi piacerebbe che fossero organizzati, meglio di quanto non lo siano stati fino ad ora, dei tornei di calcio.

Per quanto riguarda l’infrastruttura, Colomba crede che sarebbe importante «migliorare le installazioni della palestra e aggiungere altre macchine per gli esercizi. Il servizio, inoltre, dovrebbe essere garantito sempre. Purtroppo ora spesso la palestra è chiusa».

Colomba mette in evidenza anche un altro punto che sembrerebbe essere passato inosservato agli altri. Lei con molta umiltà e cercando le parole giuste ci dice.

– Anni fa era alto il livello di motivazione che le persone avevano verso le diverse attività. Ad esempio, il gioco di pallavolo era sempre pieno di gente. Oggigiorno, invece, l’interesse è fortemente diminuito.

In un altro angolo del CIV, abbiamo incontrato il giovane Cristian Pepi, di circa 18 anni. La sua opinione è in sintonia con quella di Colomba.

– Si devono promuovere più attività ricreative come ad esempio tornei di calcio. Anche la sicurezza è importante perché alle persone non piace parcheggiare nell’area del parco.

Il pomeriggio si avvicinava ed i punti di vista concordavano gli uni con gli altri. La signora Carla Tippolotti era alle prese con un cruciverba mentre aspettava i figli. Nonostante ciò, ha avuto la cortesia di interrompere il suo passatempo ed ha commentato:

– Bisognerebbe fare delle campagne per insegnare ai giovani a rispettare le strutture del club. È anche importante mantenere viva la cultura italiana. Oggigiorno, la gente non viaggia più con la frequenza del passato e si rischia che vadano persi i legami con l’Italia. È importante mantenere vive le radici italiane anche in questo Centro.

Carla è stata integrante del gruppo di danza e teatro molti anni fa e ci parla della sua esperienza:

– Negli anni scorsi si facevano concerti giovanili. Era molto bello perché tutti potevano partecipare e mettere a disposizione le proprie capacità artistiche e musicali. So che anche oggi ci sono molti giovani con talento, ma si è perso lo spirito del lavoro in comune.

Uscendo dal parrucchiere, tra la musica e l’odore particolare dello smalto per le unghie, la signora Gina Fabbricatore mette in risalto, ancora una volta, l’importanza della sicurezza e del mantenimento degli spazi:

– Sono elementi fondamentali che meritano attenzione. I soci non dovrebbero aver paura di parcheggiare la macchina per andare a prendere un caffè. Per me, la sicurezza è l’aspetto che merita il massimo impegno.

Fabbricatore considera che il lavoro fatto per la promozione della cultura italiana «è meraviglioso e deve continuare ad essere una delle priorità del Centro». Secondo lei, la realtà del CIV cambia parallelamente a quella del paese e questo significa che bisogna prendere decisioni che sappiano rispondere alle esigenze esterne in un momento tanto particolare e difficile.

Parliamo anche con Miko Barmai, giocatore di pallanuoto, che accompagnato da un amico suo, ha commentato:

-Dalla mia prospettiva, visto che frequento tantissimo queste aree, considero necessario dare un mantenimento adeguato alle piscine, recuperare gli spogliatoi e garantire la sicurezza nel parco. Soprattutto perché ci vengono tantissimi bambini e mamme.

Sempre nelle vicinanze della piscina, in questo caso nella terrazza e sotto il sole inclemente che caratterizza questi giorni, abbiamo avuto l’opportunità di condividere alcuni minuti con il signore Michele Rusciano. Quest’ultimo ha affermato che «tutti gli impianti sono trascurati e occorre migliorarli».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il signor Roberto, che ha voluto evitare di darci il suo cognome e ha detto:

-Da molto tempo le cose non funzionano come dovrebbero a livello di struttura fisica. Ma non è soltanto responsabilità dei dirigenti dell’Italo, noi soci dovremmo sentirci maggiormente coinvolti e capaci di alzare la voce. Le cose non si risolveranno se restiamo con le braccia incrociate.

La sua opinione si focalizza anche su alcuni problemi che altri non hanno preso in considerazione. «La morosità è un altro argomento che meriterebbe priorità. È inammissibile che una persona che si vanta di essere socio dell’Italo, non paghi le quote e in più si lamenti senza contribuire e senza proporre delle soluzioni».

La nostra piccola inchiesta ci ha permesso di rilevare alcune delle richieste che sorgono dai connazionali che frequentano il nostro Centro Italiano Venezolano.

I problemi che emergono con maggiore urgenza sono l’insicurezza e lo scarso mantenimento degli spazi. Ci auguriamo che il presidente Villino ascolti le voci dei soci e sappia dare risposte adeguate alle loro esigenze con prontezza e creatività. In momenti tanto delicati non è solamente importante saper amministrare le risorse, ma anche saper cercare fonti alternative di finanziamento per promuovere la cultura italiana, necessaria per le nuove generazioni.

A lui, vanno gli auguri dalla nostra Redazione per una presidenza piena di successo.

Yessica Navarro/Arianna Pagano

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