India: il programma della vittoria del centro destra

NEW DELHI – Il partito di centro-destra Bharatya janata party (Bjp) che ha stravinto le elezioni legislative indiane dovrà ora realizzare il suo ambizioso programma, racchiuso in un Manifesto presentato il 7 aprile scorso, che prevede il rilancio dell’economia, la lotta alla corruzione, un forte stimolo all’export di prodotti indiani e un controllo sui prezzi dei generi di prima necessità.

Nel presentare il Manifesto che fornisce indicazioni molto generali sulle politiche economiche e sociali, il responsabile Murli Manohar Joshi ha puntato l’attenzione sulla necessita’ di “migliorare le infrastrutture e creare un settore manifatturiero per l’esportazione”.

Il Bjp si propone poi di stimolare lo sviluppo di settori ad alto impatto come “i manufatti ad intensità di lavoro, il turismo, ed il rafforzamento delle basi di occupazione tradizionale nell’agricoltura e nelle industrie collegate”. Rilevando che la cattiva performance dell’economia indiana è attribuibile “alla paralisi del governo Upa” guidato dal Congresso di Sonia Gandhi, Joshi ha spiegato che “dobbiamo creare una ‘brand India’. E più in fretta lo faremo, meglio sarà per la creazione di posti di lavoro per i nostri giovani”.

Nel programma c’è anche la decisione di aprire l’economia indiana agli investimenti diretti esteri (Fdi), ma non nel settore del commercio al dettaglio. Il partito ha infine promesso la costruzione di 100 nuove città, la disponibilità di WiFi gratuiti nelle aree commerciali e la creazione di 50 nuovi “circuiti turistici”.

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