Ministro Mogherini: “Seguiamo con attenzione le vicende del Venezuela”

NEW YORK: Conclude a New York la visita che la Ministro degli Esteri italiana Federica Mogherini ha iniziato a Bruxelles, dove ha partecipato ad una riunione con il Consiglio Affari Esteri dell’Unione. Un vero tour de force che ha compreso due giorni a Washinghton, un “salto” a Londra per riunirsi con altri 10 Ministri degli Esteri del Gruppo “amici della Siria”, al fine di sostenere un futuro democratico per quel paese a pochi giorni dalle elezioni fissate a Damasco per il prossimo 3 giugno, e poi a New York per incontrare il Presidente dell’Onu Ban Ki-moon, il sindaco De Blasio e gli amici del circolo del PD.

Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede della nostra Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite, abbiamo chiesto alla Ministro Mogherini quale sarà la posizione del governo italiano rispetto al Venezuela dal momento che la situazione del paese è sempre più delicata, il dialogo tra governo e opposizione sempre più in bilico, e ci sono esponenti della nostra collettività, tra cui vari giovani, agli arresti per motivi politici o per aver partecipato a manifestazioni.

Della questione Venezuela si interessa, quasi quotidianamente e con grande impegno, il Sottosegretario Mario Giro che ha già visitato il paese due volte negli ultimi due mesi. L’Italia, per mezzo del Sottosegretario Giro, ha reiterato la disponibilità a sostenere il dialogo nazionale con tutti gli strumenti a disposizione, in particolare attivando le organizzazioni regionali dell’America Latina. Io stessa ho personalmente sollevato il tema con l’Ambasciatore del Venezuela in Italia, fin dal mio insediamento, e ne ho parlato con i Ministri degli Esteri degli altri paesi sudamericani che ho incontrato in queste ultime settimane. Credo che non ci sia altra strada percorribile se non quella di sostenere questo difficile sforzo di dialogo nazionale. Nel frattempo, ovviamente assicuriamo e garantiamo, attraverso Consolato ed Ambasciata, tutta l’assistenza possibile ai casi degli italiani, che stiamo seguendo molto da vicino.

Nel corso della conferenza stampa Federica Mogherini ha illustrato i temi che ha affrontato con Ban Ki-moon che ha recentemente visitato Roma per analizzare il contributo che le Nazioni Unite daranno a Expo 2015. La situazione siriana e le prospettive che aprono le prossime elezioni sono state tra le questioni più importanti di cui ha parlato con il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Al proposito ha detto anche di aver “riaffermato la nostra richiesta di un ruolo forte dell’Onu per rilanciare il processo politico in quel paese”.

Altro argomento, particolarmente importante e delicato per l’Italia, è stato quello dei flussi migratori e dei richiedenti asilo.

Ho detto al Segretario Generale delle Nazioni Unite che l’Italia sta facendo molto ma non può fare tutto. Ha bisogno del sostegno internazionale.

In particolare ha spiegato che il cambio di rotta del governo italiano nei riguardi dei migranti, l’impegno umanitario che sta portando avanti per riscattare le centinaia di persone che fuggono dai propri paesi, ha contribuito a dare nuova credibilità internazionale all’Italia e quindi forza alle richieste di cooperazione e aiuto per una politica condivisa.

La nostra Ministro degli Esteri ha toccato anche il tema della pena di morte assicurando che l’Italia userà il semestre europeo per rilanciare un forte impegno in questo campo anche in previsione della moratoria che sarà votata nella prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Naturalmente il dialogo tra la Ministro Mogherini e il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha toccato anche la questione dei nostri marò anche in vista del prossimo insediamento del nuovo governo indiano.

Ban Ki-moon ha mostrato e condiviso una grande preoccupazione – ha detto la Ministro –  sia perché due grandi paesi come l’Italia e l’India in questo momento sono divisi dalla disputa sulla giurisdizione e sia per gli effetti che questo caso può avere sulla gestione delle missioni antipirateria.

La Ministro Mogherini ha anche espresso la solidarietà e preoccupazione italiana per il caso di Meriam la 26enne sudanese in carcere da febbraio con l’accusa di apostasia. La donna, incinta all’ottavo mese, ha un altro figlio di 20 mesi ed è stata condannata a morte per impiccagione. La sua “colpa” è quella di aver sposato un uomo cristiano e quindi aver rinnegato la fede musulmana.

Il caso di Meriam – ha spiegato la Ministro – si inserisce in due filoni molto importanti, da una parte quello della battaglia contro la pena di morte e dall’altra quello della violenza contro le comunità cristiane che è in crescente aumento. L’Italia ha una grande credibilità in entrambi questi settori e sta lavorando attivamente sia a livello di governo che attraverso le organizzazioni della società civile, non soltanto per dare una soluzione positiva al caso di Meriam ma anche per sostenere la libertà di religione nel mondo.

Ad una domanda sulle ragioni per cui gli italiani all’estero che vivono fuori dall’Europa sono esclusi dalle elezioni europee la Ministro ha risposto spiegando che sebbene non ci sia stato il tempo di modificare fino ad ora la legge elettorale, il governo attuale si è posto il problema e conta di poter modificare la legge in modo da permettere anche agli italiani che vivono fuori dall’Europa, di partecipare in futuro alle elezioni per il Parlamento Europeo.

Marisa Bafile

 Foto: Flavia Romani

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