Squinzi: “Mercato del lavoro anacronistico,cambino le regole”

ROMA – “Ripensare con coraggio il modello del contratto a tempo indeterminato” in modo che “le imprese siano incoraggiate a utilizzarlo”: Confindustria chiede un mercato del lavoro “moderno” perché quello italiano è “anacronistico” e, per questo, di “cambiare le regole” del settore. Lo fa con le proposte che il presidente di viale dell’Astronomia, Giorgio Squinzi, presenta al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nella foresteria degli industriali.

Nelle proposte rientra anche il tema della modifica della disciplina dei licenziamenti, nell’ambito di una revisione complessiva delle politiche attive e passive. Nei giorni scorsi il vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali, Stefano Dolcetta, in una intervista al Sole 24 Ore, in vista del ddl delega e partendo dalle “perplessità” sul contratto unico, ha infatti indicato che “anche una modifica più decisa della disciplina dei licenziamenti e collettivi spingerebbe le aziende ad assumere a tempo indeterminato”.

Oggi, secondo Confindustria, “il mercato del lavoro italiano è anacronistico e non aiuta la ripresa dell’occupazione che è la vera grande emergenza da affrontare. I giovani vivono una condizione drammatica, tagliati fuori dal mercato del lavoro: dobbiamo cambiare le regole”. Nel corso dell’incontro, Confindustria ha ribadito al ministro “la sua disponibilità per costruire un mercato del lavoro moderno impegnandosi pure a collaborare fattivamente” al progetto Garanzia giovani, anche attraverso i Fondi interprofessionali.

Sul piatto c’è però anche la riforma degli ammortizzatori sociali ed il completamento della riforma della contrattazione, insieme alla premessa che le regole sulla rappresentanza “vanno applicate coerentemente”. L’obiettivo, per Confindustria, rimane quello di avere “un quadro di regole certe ed esigibili che permetta di proseguire quel processo di decentramento della contrattazione collettiva che si riscontra in Europa e che in Italia è governato dal contratto collettivo nazionale di categoria”. La contrattazione aziendale “va favorita, ma a condizione di legare i salari ai risultati di redditività e produttività”.

Prima di incontrare il ministro del Lavoro, Squinzi ha visto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, al Mise: una visita a pochi giorni dall’assemblea pubblica di Confindustria, giovedì 29 maggio, occasione per cui è previsto il tradizionale intervento del ministro dello Sviluppo economico (in questo caso già presidente dei Giovani di Confindustria).

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