Ue, ecco il nuovo Parlamento

BRUXELLES – Un Parlamento europeo dove la maggioranza va ai popolari, che però perdono rispetto al 2009, dove i socialisti si rafforzano ma perdono la corsa alla presidenza della Commissione europea, e dove le forze euroscettiche guadagnano terreno ma per riuscire a contare dovranno stringere alleanze al momento imprevedibili.

Sarebbe questa la composizione della nuova Eurocamera stando alle primissime proiezioni diffuse dal Parlamento europeo, che continueranno ad aggiornarsi e che per ora sembrano dire chiaramente solo che popolari e socialisti dovranno collaborare per poter formare una maggioranza, molto probabilmente una ‘grande coalizione’, perché al momento non sembrerebbero esserci altre maggioranze alternative.

Secondo i dati misti (exit poll e scrutini), il Partito popolare europeo (Ppe) avrebbe la maggioranza relativa con 212 seggi, davanti ai socialisti (S&D) con 185. Terzi i liberaldemocratici dell’Alde con 71, mentre i Verdi sarebbero la quarta forza del Parlamento europeo con 55 seggi, davanti alla Sinistra Unitaria del Gue (45) e ai conservatori dell’Ecr (40), gruppo che comprende principalmente i Tories britannici ed i polacchi. Il gruppo euroscettico Efd, che nella sua composizione originaria comprende i britannici dell’Ukip, i danesi del Danish People Party, la Lega e i Veri Finlandesi, avrebbe 36 deputati. Ma i dati britannici non sono ancora affidabili, e con tutta probabilità i loro seggi sono destinati a salire visto che l’Ukip è dato da molti sondaggi come primo partito nel Regno Unito.

Stima bassa anche per i 40 ‘non iscritti’, dove vengono inseriti gli eletti del Front National di Marine Le Pen e gli olandesi di Geert Wilders, e i numeri sono quasi certamente sottostimati per i 67 europarlamentari dei cosiddetti ‘altri partiti’, le formazioni non presenti nel precedente Parlamento europeo, come il Movimento 5 Stelle, gli euroscettici tedeschi di Afd e quelli svedesi di SD e i neonazisti tedeschi dello Npd che sono riusciti a strappare un seggio. Ma nonostante l’avanzata della Le Pen, il trionfo dell’Ukip, il risultato atteso dal Movimento 5 stelle, l’area dell’euroscetticismo e dell’estrema destra sarebbe sotto il 20% nel voto europeo. Il Ppe avrebbe complessivamente il 28,1%, lo S&D il 25,7%, i lib-dem dell’Alde il 9,9%, i Verdi il 7,7%, la Sinistra Unitaria del Gue il 6,3%. I ‘non iscritti’ sono dati al 5,3%, i conservatori dell’Ecr al 5,2%. Il gruppo euroscettico Efd al 4,4%. Gli ‘altri’ nuovi partiti al 7,5%.

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