Alfano gela Fi: “Vedo molto difficile la riunificazione

ROMA – “Vedo molto difficile una riunificazione ora”. Angelino Alfano gela Forza Italia e chi sognava di vederlo figliol prodigo, di rientro a capo chino nella casa del padre Berlusconi, dopo il mancato exploit di Ncd alle europee ed il forte ‘rischio insignificanza’ in un governo di centrosinistra con Matteo Renzi ad oltre il 40%.

Alla vigilia Ncd dava per certo un 5-6% (l’8 era il sogno inconfessato), ma Alfano continua a considerare “una vittoria” il suo 4,4%. E resta fiero della sua scelta: fare del Nuovo centrodestra il principale partito alleato e sostenitore di un governo di centrosinistra. Un ossimoro con il quale prima o poi bisognerà fare i conti, giacchè Alfano continua a dire di voler ricostruire un centrodestra unito e vincente sulla sinistra (“Ma per fare il centrodestra bisogna stare a centrodestra…”, gli ricorda perfido l’azzurro Giovanni Toti).

Il doppio salto mortale di Alfano diventa carpiato, giacchè proprio Renzi potrebbe ‘rubare’ la ragione sociale all’Ncd, continuando a drenare il voto moderato, come già ha fatto nel voto di domenica.

– L’apertura di credito senza precedenti degli italiani al Pd – è lo stesso Alfano a spiegarlo – viene anche dal capolavoro di Berlusconi, che ha regalato il voto dei moderati di destra a Renzi, che lo hanno scelto come barriera anti-Grillo.

Sono quelli i voti ai quali aspirava Ncd per lievitare dopo il crollo di Fi, quelli i voti che adesso Alfano dovrà difendere dal ‘pericolo Renzi’, con un’azione di governo visibile e comunicata con più chiarezza. Altrimenti perchè i moderati dovrebbero scegliere il piccolo Ncd invece di votare direttamente la ‘ditta principale’ Renzi?

La sfida è notevole. Maurizio Lupi, infatti, ancora non ha deciso se optare per Bruxelles o restare nell’Esecutivo, per fare in modo (insieme agli altri ministri Ncd) di evitare che a Renzi venga ora la tentazione di fare da solo. La maggioranza di governo al Senato poggia sul Nuovo Centrodestra, perciò Alfano ribadisce “Da Renzi pretendiamo riguardo e rispetto”. Così mentre la Scelta Civica del ‘Supermario’ Monti viene risucchiata da Renzi e crolla dall’8,3 allo 0,7 (resa dei conti stasera in una riunione di autocoscienza collettiva a porte chiuse, con la reggente Stefania Giannini ed i capigruppo Romano e Susta sotto processo) Alfano pensa alla ricomposizione dei moderati, senza andare in cerca dei pur necessari voti di Forza Italia con il cappello in mano.

– Dalle interviste – attacca anzi – vedo dentro Fi una forte tendenza ad autoassolversi ed un tentativo di mascherare tutto: alle ultime europee aveva il 35% ed ora è al 16, alle politiche il 21,5 ed ora é al 16.

Un crollo, che per Maurizio Lupi renderebbe necessario “capire la lezione, cambiare toni, metodo, contenuti’. Ed imboccare senza incertezze la via delle primarie, “unico modo per stabilire chi davvero potrà fare una proposta convincente per riaggregare il centrodestra”. Altrimenti, chiude la porta Alfano “per una riunificazione ora non ci sono le condizioni”.

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