Si contrae l’economia negli Usa. Calo al di sopra delle attese

NEW YORK – Un trimestre da dimenticare per l’economia americana. Il Pil si contrae dell’1% nei primi tre mesi dell’anno: uno stop serio, anche se probabilmente breve perché legato all’inverno gelido, che mostra le difficoltà dell’Azienda America a decollare a cinque anni dalla fine della recessione. Il calo del Pil nel primo trimestre é il secondo dal 2009, ovvero da quando la Grande Recessione si é chiusa, e il primo dal 2011, quando sempre nei primi tre mesi dell’anno era calato dell’1,3%.

Il dato è peggiore delle attese: gli analisti scommettevano una revisione al ribasso a -0,5% dal +0,1% inizialmente stimato. Ma sottolineano: nessuna recessione è all’orizzonte anche se la frenata conferma lo scetticismo degli americani sulla ripresa dell’economia, la lentezza della crescita, e rappresenta una brutta notizia per chi cerca lavoro a tempo pieno.

Proprio sul fronte dell’occupazione arriva invece una buona notizia: le richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate ai minimi dal 2007, lasciando intravedere miglioramenti sul mercato. Wall Street, complice il buon dato sull’occupazione, tiene alla doccia fredda del Pil, che assicura ancora per diverso tempo il sostegno della Fed.

La forte revisione al ribasso è legata alle scorte, che hanno rallentato la crescita più del previsto. I consumi hanno tenuto e sono saliti del 3,1%, con le spese per i servizi – soprattutto il riscaldamento – salite del 4,3% e quelle per beni fisici dello 0,7%. Le esportazioni sono calate del 6%, meno di quanto previsto inizialmente. Le importazioni sono salite dello 0,7% a fronte di una stima iniziale di -1,4%.

– La cattiva notizia è che il dato del pil è peggiore del consenso, la buona è che a rallentare è la componente delle scorte – afferma Ian Shepherdson, capo economista di Phanteon Macroeconomics.

Nel secondo trimestre, con il clima migliorato e le scorte che non possono ridursi in modo così forte, la crescita è prevista accelerare e alcuni analisti stimano addirittura un +4%. Nonostante questo il bilancio del 2014 sarà ancora sotto la media, con una crescita ‘anemica’. La Casa Bianca si affretta a rassicurare: sulla stima del Pil del primo trimestre pesa ”l’inverno rigido, che ha temporaneamente ridotto la crescita. I dati relativi a partire da marzo e aprile offrono un quadro più accurato e tempestivo di dove è l’economia oggi e mostrano come continui a riprendersi dalla peggiore recessione dalla grande Depressione”.

Il presidente americano, Barack Obama, farà ”il possibile, agendo con decreti esecutivi o lavorando con il Congresso, per spingere misure che rafforzino la crescita e accelerino la creazione di posti di lavoro”.

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