Mondiali: Argentina, per vincere bastano 60′ di Messi show

PORTO ALEGRE (BRASILE). – L’Argentina vola con Messi. E’ bastata un’ora alla grande del suo fuoriclasse per archiviare la pratica Nigeria e chiudere il girone a punteggio pieno. In una Porto Alegre più biancoceleste che brasiliana, si è giocata una partita divertente, in cui le due squadre si sono affrontate senza tattiche ostruzionistiche e che anche alle Super Aquile africane ha fruttato la qualificazione agli ottavi, nonostante la sconfitta di misura. Messi ha festeggiato con un giorno di ritardo il compleanno, regalandosi due gol, uno (il primo) un po’ fortunoso, dopo che il pallone era rimbalzato prima sulla traversa (conclusione di Di Maria) e poi sul portiere nigeriano, l’altro con una delle sue punizioni d’autore, calciata come al solito con il sinistro: il malcapitato Enyeama non ha potuto far altro che guardare il pallone che si infilava nella rete. Ha anche servito, con un corner, l’assist vincente da cui è nata la terza rete, quella segnata di ginocchio da Rojo, dopo il colpo di testa di Garay. Così ora la Pulce divide con Neymar il primato nella classifica cannonieri di questo Mondiale, alimentando una rivalità che non conosce fine e che qui si respira ogni giorno: basta accennare a qualsiasi tifoso brasiliano, incontrato al bar, allo stadio o per strada, la possibilità che la Coppa la vinca l’Argentina e si otterranno in cambio tutta una serie di scongiuri. L’appuntamento del 13 luglio al Maracanà sembra solo rimandato, nel segno di un Mondiale che sa tanto di Sudamerica e degli incroci del calendario che eventualmente opporranno Selecao e Albiceleste soltanto in finale. Ma nel giorno in cui ai giocatori di Sabella per caricarli è stata mostrata anche la foto di Papa Francesco con in mano la ‘camiseta’ della selezione, si è avuta anche la conferma di una certa fragilità difensiva, evidenziata dai due gol del nigeriano Musa, ad inizio partita (era il 3′) e accentratosi dopo aver ricevuto da Babatunde, e poi al 2′ della ripresa, dopo un bello scambio con Emenike, altro elemento che ha fatto sudare Federico Fernandez e compagni. Per ora appena Rojo sta facendo un Mondiale all’altezza, gli altri tre non rendono secondo i migliori standard e oggi hanno tradito più di un impaccio, difetto peraltro finora ben mascherato da quanto riesce a fare Messi davanti. Detto che si deve sottolineare la bella prestazione di un Di Maria onnipresente, non ha reso al top Higuain, che però, pur non risultando incisivo, ha creato spazi per i compagni con i quali ha spesso scambiato. Da valutare l’infortunio di Aguero, costretto a uscire al 37′, e ben sostituito da Lavezzi, che si è mosso molto. Alla fine da questa partita si esce con un’unica certezza: finchè ha un Messi così, l’Argentina può continuare a sognare in grande. (dell’inviato Alessandro Castellani/ANSA)

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