Ciclismo: Froome contro tutti, da domani Tour de France

ROMA. – Sarà una corsa a due, forse a tre, l’edizione numero 101 del Tour de France che parte domani da Leeds in Inghilterra e si concluderà il 27 luglio sugli Champs Elysee a Parigi, come da tradizione. Il favorito numero uno è il britannico nato in Kenya Chris Froome (Team Sky), vincitore già l’anno scorso, forte sia in salita che in pianura, che si è preparato meticolosamente per il Tour di quest’anno. Suo maggior rivale è il campione spagnolo Alberto Contador (Saxo-Tinkoff), vecchia conoscenza del Tour che ha vinto 2 volte (2007 e 2009; nel 2010 la vittoria gli è stata revocata per doping). Terzo incomodo l’italiano Vincenzo Nibali (Astana), lo squalo dello Stretto. L’anno scorso vinse il Giro d’Italia in modo entusiasmante, e nel 2012 fu terzo proprio al Tour. Outsider il campione del mondo in carica, il portoghese Rui Costa, e lo spagnolo Alejando Valverde. E proprio uno dei protagonisti piu’ attesi, Alberto Contador, non ha dubbi nell’indicare in Froome il favorito numero uno: ”Ma dopo di lui – dice lo spagnolo – ci sono 4-5 corridori che possono puntare in alto. Tra questi Nibali che ha una squadra forte alle spalle”. Sarà una lotta di gambe e anche di nervi, di tattica, in una gara lunga, che riserva le fatiche maggiori soprattutto nel tratto finale, ma che già all’inizio propone tappe che faranno selezione. Nibali ha lanciato la sfida ai suoi avversari, “sto pensando a qualcosa per sorprenderli” ha dichiarato alla vigilia della partenza. Il corridore siciliano è ormai maturo per puntare in alto e far sua, dopo il Giro d’Italia e la Vuelta (2010) anche la grande corsa francese. L’ultimo italiano a vincere il Tour è stato Marco Pantani nel 1998. Il Tour partirà in terra britannica, teatro di tre tappe: da Leeds a Harrogate, 190 km, presente la coppia reale William e Kate; la seconda, di 201 km da York a Sheffield, ricca di saliscendi; la terza, 155 km da Cambridge con arrivo a Londra. Poi il Tour continuerà in terra francese. In tutto 21 tappe, 3664 km. Non c’è prologo, nè crono a squadre e nemmeno abbuoni. Sei gli arrivi in montagna, con una sola cronometro. Le salite dure arriveranno soprattutto nella seconda parte della corsa: l’ Hautcam, il Peyresourde, l’Aspin, il Port de Bales e soprattutto il Tourmalet, uno dei luoghi simbolo della Grand Boucle. Non mancherà naturalmente il pavè che i corridori incontreranno già alla quinta tappa alla foresta di Arenberg, 15,4 km che i ciclisti conoscono bene perchè fanno parte della terribile Parigi-Roubaix. Alla partenza 198 corridori, 22 le squadre. Benchè il Tour parta dall’Inghilterra, a difendere i colori britannici alla Grand Boucle ci saranno solamente 4 corridori (Sky ha lasciato a casa Wiggins, vincitore nel 2012), mentre gli italiani sono 17, fra cui il veterano Alessandro Petacchi re dello sprint ormai 40enne, e il 24enne Davide Cimolai, ma la stella è certamente il messinese Nibali, che ha riacquistato un ottimo stato di forma dopo un inizio di stagione in sordina, a causa di un infortunio. Sarà del Tour anche Peter Sagan, slovacco, capitano della Cannondale, italiano di adozione. Fra gli altri, in corsa anche due vecchietti, i 42enni Jens Vougt tedesco e l’americano Chris Horner.

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