Razzismo al Parlamento europeo. Insulti contro “disoccupati-negri”

STRASBURGO. – Per attaccare i sindacati ed il salario minimo chiama “negri” i 20 milioni di disoccupati della Ue, il tutto partendo da John Fitzgerald Kennedy e terminando, molto probabilmente, in una sanzione esemplare, reclamata a gran voce da diversi eurodeputati, Cecile Kyenge in testa, ma anche dalla direzione del gruppo S&D. L’euroscettico polacco Janusz Ryszard Korwin-Mikke, leader del Congresso della Nuova Destra, personaggio non nuovo a svarioni verbali e che nel recente passato ha flirtato con Marine Le Pen, Geert Wilders e Matteo Salvini, ha catalizzato le attenzioni della plenaria sulle ali di discusse affermazioni razziste. “John Fitzgerald Kennedy – ha detto Korwin-Mikke durante il dibattito sull’occupazione giovanile – introdusse il salario minimo e, diciamolo francamente, il salario minimo servì a proteggere l’industria del Nord dalla concorrenza dai lavoratori economici del Sud. Quattro milioni di persone persero il lavoro, ok, erano quattro milioni di negri, ma ora abbiamo 20 milioni di europei che sono i negri d’Europa”. Parole che fanno partire i primi fischi. “Venti milioni di giovani – ha insistito Korwin-Mikke – sono i negri d’Europa, e sono trattati come negri: noi dobbiamo distruggere il salario minimo e dobbiamo distruggere il potere dei sindacati perché i sindacati, sono gli strumenti per distruggere posti di lavoro”. Ancora fischi, l’eurodeputato viene bloccato da David Sassoli, alle prime esperienze da vicepresidente, che lo invita a “usare espressioni consone” alla plenaria. Più dura Cecile Kyenge, che ha chiesto la parola nel pomeriggio quando è ripresa la sessione. “Un intervento dai contenuti gravissimi”, ha osservato in aula, che merita “sanzioni appropriate” ed “esemplari”. “Sono parole – ha detto ancora l’esponente del Pd – che offendono la dignità di questo luogo e lo spirito dell’Ue, parole che non offendono le persone con un altro colore della pelle, ma tutti noi che in questo Parlamento condividiamo i valori di uguaglianza”. Anche il laburista britannico Claude Moraes, presidente della commissione parlamentare libertà civili, giustizia e affari interni (Libe), è intervenuto per stigmatizzare il “linguaggio assolutamente improprio, razzista, xenofobo e antisemita” usato da Korwin-Mikke ed invitando quindi la Presidenza “a prendere iniziative sanzionatorie”. Secondo il regolamento, l’euroscettico potrebbe vedersi comminare fino a 10 giorni di sospensione dai lavori e dal salario parlamentare. Già a giugno Korwin-Mikke aveva fatto parlare di sé affermando che Hitler non era a conoscenza dell’Olocausto, una frase che di fatto bloccò i negoziati tra il suo partito e il gruppo euroscettico che Marine Le Pen e Geert Wilders volevano creare assieme alla Lega Nord. (Alberto D’Argenzio/Ansa)

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