Aereo abbattuto: parte il treno con i morti

ROMA. – Ha lasciato la stazione di Torez con il suo triste carico di morte, il treno che trasporta gran parte dei corpi delle 298 vittime della tragedia del volo MH17 della Malaysia Airlines abbattuto giovedì scorso. La sua partenza, bloccata dal braccio di ferro tra i ribelli e Kiev, era attesa con impazienza e con rabbia dai famigliari delle vittime, come un primo atto verso una sepoltura degna dei propri cari. Prima di lasciare la remota stazione ucraina i resti sono stati esaminati di nuovo, questa volta da esperti olandesi. Ma restano ancora incongruenze tra i dati delle varie fonti: Kiev riferisce che nei cinque vagoni refrigerati ci sono 252 corpi, mentre gli esperti internazionali parlano di 282. Non tutti sarebbero stati caricati, ha spiegato in conferenza stampa l’ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin. Incerta anche la destinazione del treno. Inizialmente si era parlato di Donetsk, la capitale dell’autoproclamata repubblica dei ribelli, dove ancora sono segnalati combattimenti. Ma il presidente ucraino Petro Poroshenko ha affermato invece che la prima sosta del treno sarà Kharkiv, a 300 chilometri di distanza, in mano alle forze lealiste, che dispone di tutte le strutture adeguate per le autopsie e gli esami del Dna. E dove tutto è pronto per accogliere i parenti delle vittime. “Se necessario, per esami più approfonditi il treno potrebbe fare una seconda tappa a Dniproperrovsk”, ha ipotizzato l’ambasciatore di Kiev a Roma. Ma il tragitto che attraversa le regioni in mano ai separatisti non permette di escludere intoppi o colpi di mano. Dall’Olanda, che detiene il tragico primato del numero delle vittime nel disastro – 193 su 298 – arrivano i commenti pieni di amarezza dei congiunti: “Se penso che sono lì da tre giorni con questo caldo mentre i separatisti, o terroristi, stanno facendo non si sa cosa… Che mancanza di rispetto, non ci sono parole”, commenta sul Telegraaf Silene Frederiksz che nello schianto del Boeing ha perso il figlio di 23 anni. E ha parlato per la prima volta anche il re Guglielmo Alessandro: “In tanti ci hanno chiesto di potere almeno dire loro addio in modo dignitoso”. Gli ispettori olandesi, maschera sul viso, accompagnati da rappresentanti dell’Osce, hanno aperto i cinque vagoni e per il forte odore alcune persone si sono sentite male, anche alcuni ribelli armati che scortavano gli ispettori. Ma alla fine l’esperto medico-legale olandese Peter Van Vilet, responsabile della squadra, circondato da 50 uomini armati, ha detto che “la conservazione dei corpi è buona”. Domenica i corpi erano stati visionati anche da ispettori dell’Osce. Per facilitare le operazioni il presidente Poroshenko ha ordinato il cessate il fuoco nella zona del disastro aereo. “Le forze militari ucraine devono interrompere le operazioni e astenersi dall’aprire il fuoco in un raggio di 40 km dal luogo della tragedia”, ha detto dopo un incontro con l’ambasciatore malese a Kiev. Se agli olandesi saranno affidati i corpi delle vittime, alle autorità della Malaysia andranno le scatole nere per cercare di ricostruire la dinamica di un dramma su cui fino ad ora non c’è chiarezza, ma sono un rimpallo di responsabilità. A dare credito all’ipotesi che l’aereo sia stato abbattuto da un missile terra-aria si sono aggiunti esperti citati dal quotidiano britannico Financial Times sulla base di una foto di un resto del Boeing malese. L’ipotesi è credibile, hanno detto, ma il foro, largo quasi un metro, e i segni di bruciature intorno, non può comunque essere considerato come la prova conclusiva. (Arabella Marconi/Ansa)

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