Reporter morto: sfilano in tanti per rendere omaggio a Simone

PITIGLIANO (GROSSETO). – E’ senza sosta l’afflusso di persone che vogliono rendere omaggio a Simone Camilli, il reporter italiano morto in un’esplosione a Gaza. La camera ardente è stata allestita direttamente nella cattedrale di Pitigliano (Grosseto), dove era arrivata la salma accompagnata dai familiari e da alcuni colleghi di Simone che lavorava per l’Ap. Tanti i semplici cittadini che salutano il padre Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, e la moglie, che non hanno mai lasciato la chiesa. Sulla bara bianca anche una corona di fiori degli amici di Gaza e Gerusalemme.

“Quale bizzarro destino ha portato Simone dalla ‘piccola Gerusalemme’ di Pitigliano a perdere la vita in un conflitto in cui Gerusalemme è la chiave di tutto? Io non so rispondere”. Così Chris Slaney, l’ex capo dell’ufficio dell’Associated Press del Medio Oriente che nel 2006 assunse per la prima volta all’agenzia Simone Camilli, il reporter italiano morto per un’esplosione due giorni fa a Gaza insieme ad altre tre persone. Slaney ha voluto ricordare, davanti ai familiari e ai tantissimi amici presenti in chiesa, la vita professionale di Camilli, “un giovane intelligente, entusiasta che mi chiamò chiedendomi di fargli fare un’esperienza a Gerusalemme. La Terra Santa pur essendo un luogo difficile è affascinante – ha aggiunto – e Simone vi si era immerso”. La cattedrale di Pitigliano non ha potuto contenere le centinaia di persone che hanno voluto stare vicini alla famiglia del giovane reporter, al padre Pier Luigi che è anche sindaco del paese, alla madre Maria Daniela, alla moglie Ilfa e alla piccola Nur. Tantissimi i colleghi e gli amici di Simone, del padre, ma anche semplici cittadini, oltre alle autorità civili e militari. Per il Governo era presente il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro. Nelle prime file anche l’ambasciatrice palestinese in Italia, Mai Alkaila, e il presidente dell’Ucoi Izzeddin Elzir. Lunghi applausi hanno salutato gli interventi del padre, della moglie, della mamma che, oltre a Slaney, hanno ricordato Simone al termine del rito funebre. Poi quando la semplice bara, con la quale è tornato in Italia da Gerusalemme, è uscita dalla cattedrale, insieme all’applauso dei tantissimi che non avevano trovato posto in chiesa, sono sventolate molte bandiere palestinesi che, per rispetto, erano rimaste fuori.

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