Ucraina: l’Unione Europea valuta nuove sanzioni

MILANO. – In Ucraina “è guerra” e la Russia non accenna a voler allentare la crisi, anzi “rischia di diventare fuori controllo”. L’Ue riconosce che le sanzioni finora non hanno portato ai risultati sperati e alza i toni: di fronte allo sconfinamento russo non può non reagire, “rafforzando gli strumenti” a disposizione, ma per “trovare ancora una soluzione politica” alla crisi. Alla vigilia del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles – convocato per le nomine dei top jobs nella futura Commissione ma che non potrà ignorare l’escalation della crisi ucraina – i ministri degli Esteri dei 28 ne discutono a Milano nella consueta ‘riunione informale’ ospitata dalla presidenza di turno. “Serve una reazione europea che consenta di rispondere con una strategia di lungo periodo, e non soltanto con una reazione immediata”, ha detto ai giornalisti la ‘padrona di casa’ Federica Mogherini al termine della prima giornata. Giornata cominciata con le dichiarazioni allarmate dei ministri e toni accesi, soprattutto da parte dei Paesi dell’est. “Se sembra una guerra, ha l’aria di una guerra e uccide come una guerra, allora è una guerra”, scrive su twitter il polacco Radoslaw Sikorski non appena cominciata la riunione, rispondendo a un altro tweet del collega svedese Carl Bildt che denunciava “la seconda invasione russa in Ucraina in un anno”. Sikorski (ex candidato alla carica di Alto Rappresentante Ue per la politica estera ormai quasi certamente destinata a Mogherini) si è presentato al centro congressi di Milano con un cestino di mele – di cui la Polonia è il primo esportatore al mondo – per sfidare il bando russo sui prodotti agroalimentari europei seguito alle sanzioni Ue. “Non sono avvelenate come sostiene Putin. Assaggiatele”, dice sorridendo ai giornalisti (regalerà poi due mele di cristallo a Mogherini e a Catherine Ashton), per poi assumere toni molto più drammatici: “Siamo davanti a una sfida senza precedenti. Non ricordo una situazione internazionale così tesa dai tempi della caduta del comunismo. In Ucraina la gente sta morendo a migliaia. Le truppe russe si avvicinano a Mariupol”. E lancia la sfida: “Mi aspetto una discussione molto seria e strategica. Spero di sentire dall’alto rappresentante Ashton, dalla presidenza italiana e dai Paesi mediatori qual è la loro idea per fermare Putin”. La situazione in Ucraina rischia di diventare “fuori controllo” ma “la soluzione non può essere militare”, mette in chiaro il tedesco Frank-Walter Steinmeier. “L’Ucraina ci chiede aiuto e di aumentare la pressione su Mosca”, aggiunge senza parlare delle ulteriori sanzioni evocate dalla cancelliera Angela Merkel, mentre il ministro romeno Titus Corlaten non ha esitazioni: “Serve un chiaro coordinamento tra l’Ue e la Nato, che includa sanzioni supplementari di terzo livello” decise un mese fa. Di fronte alle minacce russe di “forti rischi” per le forniture di gas all’Europa, da Bruxelles il commissario all’Energia Guenther Oettinger auspica “una soluzione temporanea” tra Mosca e Kiev. Ma da Milano replica il ministro danese: “E’ tempo – dichiara Martin Lidegaard – di tagliare la nostra dipendenza dal gas russo”. Secondo fonti europee, il vertice dei capi di Stato e di governo – dove il premier Matteo Renzi avrà un incontro bilaterale con il presidente ucraino Petro Poroshenko – userà “un linguaggio più forte che in passato” e “valuterà l’ipotesi di mettere a punto un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca”. Le nuove misure riguarderanno i settori della finanza, della tecnologia, delle forniture militari e anche del comparto energetico. (Laurence Figà-Talamanca/Ansa)

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