L’economia Usa corre, il pil oltre le attese spinge i mercati

NEW YORK. – L’Azienda America cresce. E cresce più velocemente delle attese: il pil nel terzo trimestre sale del 3,9%, più delle previsioni iniziali e oltre le stime degli analisti. Un risultato inatteso che consente agli Stati Uniti di chiudere il miglior semestre in termini di crescita dal 2003, e di lasciarsi alle spalle i primi tre mesi dell’anno, caratterizzati da una brusca contrazione dell’economia a causa della ‘gelata’ invernale. Brindano le borse mondiali, anche se Wall Street si muove cauta, sulla scia dei timori di un aumento prima del previsto dei tassi di interesse da parte della Fed. Le piazze finanziare europee accelerano dopo la seconda stima sul pil e chiudono tutte positive, con Milano che avanza dello 0,42% a 20.009 punti. Piazza Affari beneficia anche del nuovo minimo storico del rendimento del Btp, sceso al 2,14% con lo spread a 139 punti. A spingere il pil americano sono i consumi rivisti al rialzo al +2,2%, nonostante il calo della fiducia dei consumatori. I consumi rappresentano il 70% dell’economia americana e con gli Stati Uniti sempre piu’ motore della crescita mondiale, in molti guardano al ruolo degli americani come ‘salvatori’ del mondo con le loro spese. Continuano a crescere anche i prezzi delle case: quelli nelle 20 maggiori citta’ americane sono saliti del 4,9%. Si tratta del tasso di crescita piu’ basso dall’ottobre 2012 ma che non spaventa gli osservatori, convinti che un rallentamento possa facilitare gli acquisti e sia una buona notizia per i consumatori. Immune al trend di raffreddamento e’ invece New York, dove la corsa continua soprattutto nel lusso, e i prezzi del real estate viaggiano al di sopra del picco del 2007, prima della crisi. Ne e’ una dimostrazione il prestito ottenuto da Hudson’s Bay per Saks’s Fifht Avenue, uno dei tempi del lusso della citta’, valutato – insieme alla prestigioso edificio che lo ospita – quasi 4 miliardi di dollari. In deciso miglioramento anche il settore finanziario: nel terzo trimestre gli istituti di credito americano hanno realizzato un utile netto di 38,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 36,1 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso, in quello che l’aumento maggiore a livello tendenziale da cinque anni. ”Le prospettive economiche americane sono in miglioramento. La differenza fra gli Stati Uniti e il resto del mondo e’ impressionante” afferma Moody’s Analytics. Il riferimento e’ alle incertezze che pesano su varie aree, dall’Europa alla Cina. L’agenzia ritiene infatti che la crescita americana nel 2015 aiuterà una graduale ripresa dell’economia globale e aiuterà l’outlook stabile per i rating globali. ”Dalla crisi finanziaria gli Stati Uniti sono emersi più forti di altri paesi e i recenti dati mettono in evidenza che gli Stati Uniti continuano a trainare la ripresa globale” afferma la Casa Bianca, sottolineando che ”c’è ancora del lavoro da fare negli Stati Uniti e nel mondo per rafforzare la crescita”.

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