Integrazione, l’86% degli immigrati ha un conto in banca

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ROMA. – Un lavoro, la casa, la famiglia e poi anche un conto corrente e una carta bancomat. L’integrazione degli immigrati in Italia passa anche dalla loro familiarità con le banche e oramai 9 migranti adulti residenti in Italia su 10, possiedono un conto contro il 61% del 2010. I più ‘bancarizzati’ sono quelli provenienti dall’America Latina seguiti da quelli di Europa e Africa con ultima l’Asia per un totale di 2,5 milioni di conti correnti. Il rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti, presentato alla giornata conclusiva del Forum CSR 2014 organizzato dall’Abi registra anche il crescere dei clienti ‘evoluti’ ovvero quelli che vanno al di là del libretto di deposito o della Postapay o del mero conto e che si trovano nella necessità di poter disporre di prodotti più complessi come assicurazioni, banca on line o mutui. Un segno del loro ruolo sempre più attivo nella società ed economia del paese. Dal 2010 inoltre è raddoppiata la percentuale dei conti correnti con più di 5 anni, pari al 40% dei conti correnti intestati ai cittadini immigrati a fine 2013. Sempre più “evoluta” la relazione con la banca e innovativa la scelta dei canali: con una incidenza pari al 40% nel 2013, l’utilizzo dell’internet banking è raddoppiato dal 2010. E anche per chi il conto non lo ha i soggetti finanziari offrono delle soluzioni alternative. Ci sono oltre 1,1 milione le carte con Iban e le carte PostePay offerte da BancoPosta. A dicembre 2012 quindi, un cittadino immigrato senza conto corrente su tre è titolare di una di queste carte (32,4%) con un incremento significativo rispetto all’anno precedente quando l’incidenza era al 27,8%.

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