Rapporto Adepp: boom degli ammortizzatori sociali, stretta del credito, sale la quota rosa

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ROMA. – Aumenta l’esercito dei professionisti in Italia: il numero degli iscritti alle 19 Casse di previdenza delle categorie è pari a un milione e 416.245, con una crescita del 15,67% rispetto al 2005, mentre i pensionati attivi sono 51.722. Dal quarto Report sulla previdenza privata elaborato dal Centro studi dell’Adepp, (Associazione che riunisce le 19 casse previdenziali dei professionisti), emerge anche una mole di spesa pari 529,21 milioni di euro nel 2013 per erogare l’ampio ventaglio di coperture che compone il welfare integrato delle Casse previdenziali costituitisi con i decreti legislativi 509/1994 e 103/1996. Una spesa tuttavia in calo (-3,1% in termini reali, -2,3% nominali), non per la gamma di assistenza sempre più integrata erogata direttamente dalle Casse, bensì riflesso di una forte stretta del credito. Tra il 2012 e 2013 – evidenzia il rapporto, che verrà presentato domani – l’erogazione per le prestazioni al sostegno professionale (voce comprensiva dei mutui immobiliari e prestiti per l’avvio di attività) è crollata del 21,15%, passando dai 164,30 milioni di euro del 2012 ai 129,5 dell’anno scorso. Un calo ”ascrivibile principalmente – spiega il Report – al crollo della componente prestiti e mutui a tassi agevolati” erogati in convenzione con gli istituti di credito, trainando al ribasso il conto complessivo della spesa assistenziale. Di contro, è boom per gli ammortizzatori sociali, registrando importi per 75,5 milioni di euro nel 2013 dai 36,4 milioni di spesa prima della crisi, con un incremento del 108% in termini nominali. Un trend ”ben lontano dal fermarsi” che preoccupa soprattutto l’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti (unico a erogare tale prestazione), a cui va ricondotta l’esplosione’ dell’indennità Cig che nel 2013 ha raggiunto un valore 63 volte superiore a quello del 2007. In termini di iscrizioni, la fetta più consistente dei contribuenti arriva dall’area sanitaria, 457.446 tra medici e odontoiatri, infermieri, veterinari, psicologi. Con un distacco di oltre 100.000 unità, seguono i 355.958 tecnici (ingegneri, architetti, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali). Sempre più numerosa e agguerrita la pattuglia delle professioniste: nell’ultimo anno (2013 sul 2012), la componente femminile è crescita del 3,68% contro un’avanzata dei maschi ferma allo 0,38%. Nonostante sia in crescita continua, la quota ‘rosa’ continua però a scontare un gap sfavorevole in termini di reddito: la donna professionista ha uno stipendio medio pari al 59% di quello medio del collega maschio, emerge dal Report Adepp. In aumento poi la quota dei pensionati attivi, +2,38% nell’ultimo anno. ”Le recenti riforme che stanno gradualmente, ma costantemente incrementando l’importanza della componente contributiva personale nel computo della misura dei trattamenti pensionistici – rileva il Report – hanno incentivato la prosecuzione del versamento dei contributi anche dopo la pensione”. Si assiste quindi a una escalation dal 2005 al 2013 del 39,66% con delle percentuali annue in salita che vanno da un minimo dell’1,65% nel 2005-2006 ad un massimo del 7,24% nel 2010-2011. (di Paola Barbetti/ANSA)

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