Napolitano: basta meschinità, Roma e Berlino avanti insieme

Napolitano a Torino, salutato con applausi dai cittadini

TORINO. – Bisogna assolutamente superare “le diffidenze reciproche”, i “luoghi comuni e i clichè negativi” che stanno portando a un “immeschinimento” delle relazioni tra Roma e Berlino. Giorgio Napolitano da tempo assiste – lui, europeista della prima ora – ad un preoccupante salir di toni nelle relazioni tra Italia e Germania e, quasi alla fine del suo impegno al Quirinale, decide di mettere alcuni paletti ad un dibattito tra Italia e Germania che, sulla spinta dell’inossidabile crisi economica, rischia di trascendere. Con gravi ripercussioni sulla tenuta dell’Unione europea sempre più alle prese con rinnovate spinte nazionaliste e, soprattutto, derive populiste. Ecco perche’ il presidente della Repubblica ha deciso di spostarsi a Torino per un foro di dialogo italo-tedesco promosso dall’Ispi per un inedito “faccia a faccia” pubblico con il presidente tedesco Joachim Gauck. Probabilmente l’ultima trasferta del capo dello Stato che non ha voluto mancare ad un appuntamento che tocca un tema cruciale nella sua visione d’Europa. “Dopo un periodo di indubbia criticità e difficoltà sul piano generale europeo bisogna ora imprimere nuovo slancio e nuovo vigore al rapporto italo-tedesco”, ha premesso in un discorso al teatro regio di Torino tutto dedicato a come rilanciare le relazioni tra i due Paesi. La battaglia dell’austerity, ha spinto l’Unione europea a viaggiare su due binari paralleli che sembrano non incontrarsi mai: quello del ferreo risanamento dei conti, mantra della cancelliera Angela Merkel, e quello tutto Mediterraneo delle politiche della crescita. La spigolosità del tema da tempo tiene bassa la temperatura dei rapporti tra Roma e Berlino, come conferma anche la reazione a caldo di Renato Brunetta al discorso del presidente: “Sì, con Germania che comanda e guadagna e Italia che obbedisce e ci perde; sul rapporto tra Italia Germania Napolitano è involontariamente paradossale”. Il presidente non nega che “difficoltà e dissensi tra Roma e Berlino esistano”, ma è giunta l’ora di affrontarli senza scadere in luoghi comuni che si stanno stratificando pericolosamente: “Bisogna reagire senza indugio a un pericolo di immeschinimento del clima nei rapporti tra Italia e Germania: ma occorre superarli senza cadere sul terreno dei cliché negativi che rimbalziamo da una parte all’altra”. Parole che il presidente federale Gauck ha colto al volo facendosi interprete di una linea più dialogante di quella della Merkel: “oggi in Germania percepisco un forte apprezzamento per gli ambiziosi piani di riforma del governo Renzi”, ha spiegato a Torino aggiungendo di augurarsi che il governo italiano così riuscirà “a liberare nuovamente l’immenso potenziale creativo per cui noi ammiriamo tanto l’Italia”. Pieno consenso su questa linea dal Governo che attraverso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, anch’egli presente a al foro di dialogo italo-tedesco, fa sapere che questa è la strada giusta: “E’ in questa visione che i rapporti tra due grandi Paesi fondatori vanno rilanciati nell’interesse della pace e dello sviluppo comune. Napolitano ha collocato sui binari giusti la discussione sul futuro dell’Europa”. (dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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