Effetto Qe: euro ai minimi dal 2003, giù tassi e spread

Wall Street opens lower as trading starts following record highs of last week

ROMA. – Euro in picchiata e ai minimi da oltre 11 anni a questa parte sotto 1,12 dollari, tassi sui titoli di Stato a 10 anni giù ai minimi storici e grande euforia sui mercati azionari, con le Borse europee che mettono a segno il maggior rialzo settimanale da dicembre 2011. E’ un effetto dirompente quello che ha scatenato il presidente della Banca Centrale Europa, Mario Draghi, dando il via libera al quantitative easing, ossia l’acquisto massiccio di titoli, compresi quelli di Stato, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese almeno fino alla fine di settembre 2016, per risollevare le sorti di una Eurozona che il Wall Street Journal ha definito come “la più grande minaccia per la ripresa mondiale”. Sul mercato dei cambi l’euro perde quota contro tutte le valute internazionali, in particolare precipita a 1,1115 dollari, segnando il livello più basso da settembre 2003, e lasciando sul terreno in una settimana oltre il 2,5% contro il biglietto verde. Resta sotto la parità nei confronti del franco svizzero mentre rispetto alla valuta nipponica scende a 132,70 yen. A pesare ulteriormente sulla caduta della moneta unica anche le dichiarazioni di Alexis Tsipras che, a poche ore dalle elezioni in Grecia, ha detto: “un governo Syriza non rispetterà accordi firmati dal suo predecessore”. Secondo i sondaggi il movimento antieuro di Tsipras dovrebbe raccogliere il 32% dei voti contro il 27% di Nuova Democrazia del premier Samaras. Insieme alla divisa europea vanno a fondo anche i rendimenti dei titoli di Stato decennali di Italia e Spagna. Il tasso sul Btp tocca un nuovo minimo storico, scivolando per la prima volta sotto la soglia dell’1,5% all’1,492%, prima di attestarsi in chiusura all’1,51% con uno spread a 116 punti base. Il tasso sul titolo iberico scende fino all’1,249% con un differenziale Bonos-Bund a 100 punti. Volano invece le Borse del Vecchio Continente, con l’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati in Europa, in salita a 370,37 punti, la quota più alta da dicembre 2007. Solo questa settimana l’indice è in rialzo di oltre il 5% grazie a Draghi. Francoforte è maglia rosa con un progresso del 2,05%, quindi Parigi (+1,93%), Londra (+0,53%), Madrid (+0,67%) e Milano (+0,24%). Sul listino milanese hanno pesato le prese di beneficio, dopo i rialzi dei giorni scorsi, e le tensioni sulla trasformazione in Spa delle banche popolari con Assopopolari che annuncia battaglia contro la riforma del Governo Renzi. (di Alfonso Abagnale/ANSA)

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