La Fondazione Giuseppe e Rosa Vagnoni (Fundavag) presenta “Cuaderno de Manhattan”

cuaderno

CARACAS.- C’è un cielo luminoso a Caracas… un cielo che accarezza dolcemente  le nuvole bianche mentre si rincorrono rapide e armoniose, quali  veli di sposa al vento…. Il cielo di Caracas lo puoi sognare, come il “paradiso lontano e mai dimenticato”, quando non puoi alzare più gli occhi per vederlo… quando sei andato via… lontano… così lontano, dove le cime dei grattacieli  lo graffiano, il cielo, mentre più giù, tra strade perfettamente asfaltate, traffico veloce ed ordinato, indaffarati pedoni s’incrociano dirigendo gli sguardi verso i propri pensieri… efficienti… sempre di più, sempre…. di più.

Così, Victor Carreño, autore di “Cuaderno de Manhattan”ripercorre il cammino di quanti hanno scelto “per vivere” gli Stati Uniti, da quando, il Venezuela, mondo ambito dall’immigrazione, s’è trasformato in un Paese d’emigranti.

Si: venezuelani emigranti! Difficile da prevedere, alcuni anni fa.

Alla presentazione del libro, edito da  “Fundavag”, esponenti del mondo culturale italo venezuelano, scrittori e note personalità.

Andreina Melarosa, presidentessa di “Fundavag”(Fondazione Giuseppe e Rosa Vagnoni), ha introdotto i presenti attraverso l’interessante percorso del mondo della scrittura, mentre Miguel Gomez ha tracciato, con frasi delicate e profonde, lo stupendo profilo letterario di Victor Carreño. A Vittoria De Stefano, nota scrittrice che ha saputo abbracciare l’essenza particolare del Venezuela, fin dall’infanzia, quando vi giunse dall’Italia assieme ai propri familiari, il compito di descrivere la bellezza di questo libro appena battezzato e che sa dirci tanto, su quanto viviamo quotidianamente… mentre, con la mente, solchiamo il cielo nella affannosa speranza di una vita “più tranquilla”.

“Cuaderno de Manhattan” solca un cammino “insolito” fino a pochi anni fa, dove il protagonista, percorre uno spazio dell’anima e della realtà.

La “storia” inizia con la “visione” di un ponte e… poi… l’Avila, il cielo mutevole, singolare e luminoso in cui si staglia la montagna “caraqueña”… proseguendo, in seguito, con quei grattacieli così “noti” che “graffiano l’azzurro”, percorso da giochi fantastici di nuvole.

Poesia, aneddoti e memoria…. impressioni che l’autore ha captato fino a raggiungere il “cuore della verità”.

(Anna Maria Tiziano/Voce)

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