Il ministro degli Esteri Gentiloni a Cuba: “Il disgelo con Usa porti la fine dell’embargo”

Gentiloni a Cuba incontra Raul Castro
L’AVANA. – L’inizio del disgelo tra Stati Uniti e Cuba ha avviato un “processo storico”, anche se “non facile e non breve”, che l’Italia auspica si concluda con l’eliminazione dell’embargo che da decenni soffoca l’economia dell’isola caraibica. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni vola all’Avana per primo tra i colleghi europei dopo l’annuncio del presidente americano Barack Obama e del leader cubano Raul Castro, lo scorso 17 dicembre, di una ripresa dei contatti, che ha aperto una crepa nel muro che separa da decenni la prima potenza capitalistica e quel piccolo avamposto del socialismo, separati solo da poche miglia di mare. L’obiettivo è di portare alle autorità locali il messaggio che l’Italia plaude a questo disgelo e si impegnerà per sostenerne il percorso, in un’ottica di sviluppo e cooperazione anche con l’Europa. Gentiloni, incontrando il suo omologo Bruno Rodriguez Parilla, ha auspicato “conseguenze più immediate”, come l’apertura delle rappresentanze diplomatiche all’Avana e Washington e l’eliminazione di Cuba dalla lista Usa dei Paesi che appoggiano il terrorismo. Poi, “dopo un processo che non sarà né breve né facile, l’eliminazione dell’embargo”, come “conseguenza naturale di una decisione politica”. Da parte cubana, non sono state nascoste le difficoltà, e del resto l’Italia conosce anche i dubbi americani, ha spiegato il titolare della Farnesina, sottolineando però che la decisione presa dai due leader è “irreversibile e sarà di importanza storica per tutta l’America Latina e i Caraibi”. Il disgelo Usa-Cuba contribuirà inoltre a rendere “ancora più facile l’ambiente per relazioni bilaterali”, a cui l’Italia guarda con grande interesse, a cominciare dalle opportunità di investimento. Dal 2011 Raul ha avviato un graduale processo di riforme economiche, che il governo definisce di “attualizzazione” del sistema socialista, incentrato sull’introduzione di forme di piccola imprenditoria privata. In quest’ottica, lo scorso anno è stata approvata una nuova legge sugli investimenti stranieri, per attrarre flussi crescenti di capitale. E l’Italia – ha detto Gentiloni ai ministri del Commercio e dell’Energia cubani – vuole approfittarne sviluppando una collaborazione su le piccole e medie imprese, turismo, cooperative, ambiti scientifici e culturali e sulla diversificazione delle politiche energetiche, “con spazi per joint-venture con grandi aziende italiane del settore”. Tra l’altro, a maggio, il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda tornerà a Cuba a capo di una missione di sistema imprenditoriale e parteciperà all’inaugurazione della Fiera Internazionale del Turismo, con l’Italia ospite d’onore. La missione di Gentiloni a Cuba si svolge nel pieno dei negoziati tra Ue e Cuba per un accordo politico e di cooperazione. Pur con fasi altalenanti, Bruxelles ha sempre mantenuto attivo il dialogo con l’Avana e si e’ mossa prima di Washington: siamo già al terzo round di colloqui avviati quasi un anno fa. Il tavolo europeo tra l’altro poggia su basi più solide e meno conflittuali rispetto a quello con gli americani, proprio perché non c’è il ‘macigno’ dell’embargo economico, ed i rapporti commerciali vanno avanti da anni in modo piuttosto fluido. L’Italia, ha puntualizzato Gentiloni, “li sostiene entrambi, anche se sono su due piani diversi che non vanno collegati meccanicamente”. Un impegno che all’Avana, ha assicurato il ministro Rodriguez, è molto apprezzato. (dall’inviato Luca Mirone/ANSA)

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