Tunisi reagisce, il terrorismo non è musulmano

Tunis museum attack

TUNISI. – La Tunisia vincerà la sua guerra contro il terrorismo. Questo il messaggio netto e deciso che viene lanciato dal governo in risposta alla strage del Bardo e questa la voce che si alza dal popolo che già dal mattino sull’Avenue Bourguiba a Tunisi, intonava lo slogan “Il terrorismo non è musulmano né tunisino”. Tutto ciò in una giornata in cui il Paese paradossalmente celebra il suo 59ø anniversario di indipendenza, particolarità del calendario che fa coincidere il lutto e l’amarezza per la strage con la volontà di guardare ad un paese migliore e libero dallo spettro del terrorismo e dell’instabilità politica. Così, mentre le autorità dello Stato erano impegnate nella cerimonia ufficiale al Palazzo di Cartagine, le forze di polizia non hanno smesso nemmeno per un attimo di inseguire i complici e i colpevoli di questa tragica vicenda che ha causato la morte di 23 persone ed il ferimento di un’altra cinquantina. Il governo ha annunciato un giro di vite contro chi incita all’odio in rete, promettendo la messa in atto di un dispositivo di controllo intensivo sui siti che promuovono il terrorismo in collaborazione con il ministero delle Telecomunicazioni. L’attentato colpisce uno dei settori vitali dell’economia del Paese, il turismo, che costituisce una buona fetta del Pil nazionale. Forse anche per questo la risposta delle autorità è così ferma: ad esempio, è stata adottata la decisione di utilizzare l’esercito per aumentare la sicurezza di alcune zone della città, perche’ ne va della sopravvivenza economica di una buona parte di cittadini che di turismo vive. Sulla stampa locale si inizia a leggere anche qualche critica che arriva da alcune forze politiche sulla mancanza di adeguata sicurezza del museo, ma l’obiettivo di superare questo difficile momento e i richiami all’unità da parte del capo dello Stato sembrano prevalere su tutto. Lo slancio di solidarietà internazionale nei confronti dell’unico Paese delle primavere arabe che è riuscito a portare a termine il processo di transizione democratica è molto forte. Proprio per questo il ministro dello Sviluppo e della Cooperazione internazionale tunisino, Yassine Brahim, ha annunciato la volontà di organizzare una marcia contro il terrorismo con capi di Stato e rappresentanti di governo da tutto il mondo, sull’esempio di quella avvenuta dopo i tragici attacchi a Charlie Hebdo e al supermercato Kosher di Parigi. Ma, al momento, ancora non è stata annunciata alcuna data.
(di Paolo Paluzzi/ANSA)

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