Il Papa a Napoli: vigilia della visita tra transenne e Vangeli

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NAPOLI.- “Abbiamo quasi finito: stasera la Polizia fa la bonifica. Ora scusatemi, ma ‘tengo’ 285 monache che devono stare sedute domani e mi devo organizzare”. Il funzionario che coordina il lavoro degli operai in Piazza del Plebiscito, a Napoli, è alle prese con il rebus sedie. E’ quasi ora di pranzo e gli addetti hanno finito di piazzare il lungo labirinto di transenne che domani delimiterà i diversi settori, dando ordine alla folla dei trentamila possessori dei biglietti per la messa di Papa Francesco. E’ una delle mille istantanee dell’attesa che sta vivendo Napoli in queste ore che precedono l’ arrivo di Papa Francesco, domani, alle 9:00. Il Papa toccherà sei punti nevralgici e altamente simbolici della città: Scampia, piazza del Plebiscito, il carcere di Poggioreale, il Duomo, piazza del Gesù e il lungomare Caracciolo fino alla Rotonda Diaz. Un itinerario lunghissimo per la “papamobile” che in queste ore viene protetto con migliaia di transenne: domani nessuno potrà passare all’interno del percorso, neanche a piedi. E già sono stati sigillati i cestini per i rifiuti nel centro cittadino: la “carta sporca” cantata da Pino Daniele, oggi i napoletani se la dovranno tenere in tasca. Oggi, in una placida prima giornata di primavera, il lungomare è ancora tutto dei napoletani. In fondo al lungomare, dove domani non ci saranno i fuochi d’artificio per rispetto delle vittime dell’attentato in Tunisia, c’è la rotonda Diaz col palco già montato, i cavi posati. Mancano i maxischermi per mostrare il Papa a chi non entrerà nello slargo, piuttosto piccolo e chiuso da austere sbarre nere. Un operaio segaligno monta una transenna e poi guarda una pila di barriere ancora da posare. “Sono sedicimila”, dice con una voce sofferta, come se le dovesse montare tutte lui. Poi arriva un suo collega, ha in mano due pizze e gli intima di fermarsi. “Si raffreddano”. Mozione approvata. Dall’altra parte i ciclisti sono costretti allo slalom tra i tir degli allestimenti. Si lavora anche in Villa Comunale. “Domani siamo aperti – dice uno dei guardiani – stiamo ripulendo perché molti ascolteranno il Papa da qui”. Resterà invece chiuso, fino alle 15, Palazzo Reale. Piazza del Plebiscito sarà tutta per il Papa e dalla reggia potranno passare solo i disabili per evitare la calca. Ma per tutti ci saranno i maxischermi: uno in Piazza Trieste e Trento, “un altro è in Piazza Carità”, spiega un addetto che prova il funzionamento di quello di fianco al palco della messa, grande 44 metri quadrati. E in piazza grande si preparano anche le effigie dei santi: la gigantografia di San Gennaro è posizionata all’estrema sinistra, accanto al Circolo Ufficiali. “Potevano metterlo più centrale”, lamenta un passante, mentre un braccio meccanico sistema Sant’Aspreno all’estremità opposta del colonnato, vicino alla Prefettura. E intanto in tutto il centro è un via vai di furgoncini dell’Asia, l’azienda che smaltisce i rifiuti urbani. “Abbiamo cominciato stamattina presto – racconta uno degli addetti alla raccolta di carta e cartone – ci assicuriamo che non restino rifiuti in strada per domani”. Un po’ di manutenzione ad hoc ci può stare, come dimostrano le buche stradali chiuse di fresco. Pulizie di primavera anche al Gesù Nuovo. La chiesa è chiusa, una donna lava gli enormi portoni lignei. “Abbiamo cominciato a ora di pranzo”, sussurra sfinita. Dall’altra parte della città, a Scampia sono i bambini a preparare l’accoglienza al Santo Padre: già pronti i Vangeli per la benedizione di Francesco, mentre al Papa i bimbi doneranno un book di disegni dal titolo “Papa Francesco uno di noi”, con in copertina Bergoglio che indossa i colori dell’Argentina di calcio. Quella di Francesco, e di Diego.
(di Francesco Tedesco/ANSA)

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