Save the Children: 3.500 bambini in trappola a Yarmouk

Siria:Isis-al Qaida controllano campo profughi Yarmouk

ROMA. – Il campo profughi di Yarmouk è “una nuova Srebrenica”: pesantemente assediata da due anni, senz’acqua né cibo né medicine, con almeno 3.500 bambini in trappola e ridotti alla fame e alla sete, l’affollato campo palestinese alle porte di Damasco è ora sotto la morsa violenta e sanguinaria dell’Isis e dei qaedisti del Fronte al Nusra, che, secondo fonti locali, controllano ora almeno l’80% di Yarmouk. E nella frammentarietà delle testimonianze che emergono dall’inferno, c’è ne sono – come riferisce un deputato palestinese israeliano – che parlano di almeno 1.000 uccisi, di decine di teste mozzate infilzate a pali e inferriate e, fra queste, quella dell’imam della moschea, vicino a Hamas, decapitato come “apostata”. L’allarme “Srebrenica” lo lancia oggi l’Unicef, l’agenzia dell’Onu dedicata all’infanzia, nel giorno in cui si scavano le fosse comuni di 1.700 soldati iracheni trucidati in massa dall’Isis a Tikrit. Diversi gli elementi – vista la fama sanguinaria dei jihadisti – che sostengono oggi il paragone con la cittadina bosniaca di Srebrenica, dove i serbo-bosniaci nel luglio 1995 sterminarono circa 8.000 musulmani. Da sei giorni nell’affollato e semidistrutto campo – una città vera e propria – si combatte casa per casa e i circa 18.000 residui abitanti – erano 150.000 prima che iniziasse l’assedio delle forze fedeli a Bashar al Assad un paio d’anni fa – non hanno dove fuggire, anche se ne sarebbero già stati evacuati circa duemila. Una situazione che ieri faceva dire all’Onu che la situazione va “oltre il disumano”. A resistere all’avanzata convergente di Isis e di Al Nusra – non è chiaro se alleate o concorrenti – resta solo un residuo di forze laiche palestinesi, ai quali si aggiunge l’ala locale di Hamas, Aknaf Beit al Maqdisi. I civili – dicono fonti locali raccolte dall’ANSA nella vicina Damasco – sono intrappolati in tutte le zone del campo. Le fonti affermano inoltre che “elicotteri governativi siriani bombardano postazioni jihadiste nel campo, che si trova alla periferia sud di Damasco e che costituisce una via obbligata di accesso alla capitale siriana”. L’Unicef dichiara di essere preoccupata “per i 3.500 bambini ancora all’interno del campo. Secondo fonti siriane locali, finora circa 2.000 persone sono state evacuate dal campo verso il rifugio collettivo di Tadamoun e altri quartieri a sud di Damasco. E’ tuttavia difficile stimare il numero di bambini evacuati”. Mentre l’ong Save the Children, che conferma il numero di bambini in trappola nell’inferno di Yarmouk “con il rischio di essere uccisi o feriti”, scrive che “le testimonianze degli operatori umanitari sul campo riportano di persone che giacciono in strada, senza la possibilità di essere soccorsi a causa dei combattimenti”. Un inviato della Bbc in arabo a Yarmouk racconta sul sito dell’emittente britannica che il quartiere di Ali Alkharboush “è un campo di battaglia e ci sono cecchini ovunque”. “Camminando per le strade non si vedono civili, in parte per le massicce evacuazioni dei rifugiati dal campo” e “le fazioni (palestinesi) che combattono contro l’Isis stanno cercando di mettere in salvo il resto della popolazione, ma i cecchini stanno bersagliando tutte le uscite principali”. (di Fabio Govoni/ANSA)

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