Sempre più donne tra i nuovi 007 nei servizi segreti

Gb: MI6 cerca nuovi 007 con annuncio sul giornale

ROMA. – Sempre più donne tra i nuovi 007. Tra gli assunti degli ultimi 18 mesi, oltre la metà è di sesso femminile. Giovani e super-qualificate, vengono impiegate prevalentemente nel settore analisi e soprattutto nel contrasto al cyber-spionaggio. Prosegue così il processo di ricambio all’interno dei servizi segreti italiani, che passa anche, come ha spiegato oggi il premier Matteo Renzi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di formazione dell’intelligence, “per il reclutamento nelle università, premiando merito e qualità”.

Il sistema dell’intelligence ha dedicato il 2015 a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso 10 anni fa a Baghdad e nel corso della cerimonia di oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato alla vedova Rosa Villecco il volume a lui dedicato ‘Nicola Calipari, un eroe gentile’. A chi entra nei servizi, ha detto Renzi, “non offriamo una vita facile, come sanno Rosa ed i suoi figli che hanno perso un marito ed un padre. Non è un un film, ma la vita reale, chiediamo un senso di appartenenza, di dedicare la vita ad un ideale, al servizio di un ‘patriottismo gentile’ qual era quello di Nicola”.

Negli ultimi dieci anni molto è cambiato all’interno dei servizi, sempre più aperti agli ingressi di personale al di fuori dei canali tradizionali (militari, forze dell’ordine, altre amministrazioni dello Stato) ed alla trasparenza. “Non siamo interessati – ha spiegato il direttore del Dis, Giampiero Massolo – ad una riservatezza a perdere, il 90% di quello che facciamo può e deve essere conosciuto. L’intelligence guadagna ad essere conosciuta meglio”.

Sul fronte reclutamenti, ha riferito il direttore della Scuola di formazione, Bruno Valensise, “per potenziare le nostre capacità, innescando un processo di contaminazione virtuosa, peschiamo anche dalle università, ma non solo. Puntiamo alle migliori intelligenze, che escano dagli atenei o che provengano dal mondo della pubblica amministrazione o del privato. E non soltanto esperti di algoritmi, ma anche persone capaci di leggere tra le righe dei bilanci consolidati o delle comunicazioni su twitter dei sostenitori dello Stato islamico”.

Ed è forte la componente femminile tra i nuovi ingressi. “La nostra intelligence – ha ricordato Valensise – essendo nata ‘militare’, ha visto, quanto meno agli inizi, una presenza femminile decisamente scarsa. Anche su questo fronte si è però registrata una graduale inversione di tendenza: oggi sono molte le ‘Mata Hari’ e la percentuale di donne assunte è un dato in costante crescita, così come i ruoli da loro ricoperti. Tanto per citare la saga di Ian Fleming – ha concluso – chissà che un giorno l’intelligence italiana non abbia una sua ‘M'”. A scommettere sulle donne non solo solo i servizi italiani.

L’MI6 inglese, ad esempio, pochi giorni fa ha pubblicato un annuncio sui giornali per reclutare 007 in gonnella, giovani e musulmane devote. Di questo passo, difficile poter parlare ancora di ‘barbe finte’.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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