Lancio di uova contro Salvini a Livorno

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FIRENZE. – Uova e anche qualche pomodoro, il buongiorno a Livorno che è stato riservato al leader della Lega Nord Matteo Salvini da un gruppo di antagonisti. E una bandiera del Carroccio è stata bruciata in piazza. “Sfigati”, li ha subito bollati il leader del Carroccio che, dopo la tappa nella città rossa ora governata dai 5 Stelle, ha proseguito il suo serrato e movimentato tour della Toscana prima a Fucecchio e poi a Scandicci, alle porte di Firenze.

Ai cancelli di un’area ex Cnr oggi occupata da un manipolo di senzatetto e famiglie rom, i leghisti fiorentini hanno fatto trovare al loro segretario una piccola ruspa (portata personalmente da un militante) mentre due giovani candidati della Lega, Andrea Barabotti e Leonardo Batistini, hanno consegnato simbolicamente le chiavi di un’altra ruspa, più grande, a Salvini.

“Non vogliamo perder tempo – hanno spiegato -, un minuto dopo il nostro insediamento alla presidenza della Regione prima e al Governo poi procederemo senza indugio a chiudere tutti i campi rom”. A Scandicci, parlando della contestazione livornese, Salvini ha scherzato sul ‘ruolo sociale’ che la Lega svolgerebbe nei confronti degli antagonisti. “C’erano quattro dei centri sociali, a cui diamo ragione di vita perché senza di noi avrebbero le giornate vuote. Ma io – ha aggiunto – a Livorno ci torno”.

“Come si conquista Livorno? Parlando di temi concreti non di legge elettorale – ha detto Salvini conversando con giornalisti e militanti che lo attorniavano – Parlare quindi di lavoro di sanità, di ospedali che non devono chiudere ma devono aprire anche la sera, come fa la Lega in Veneto e in Lombardia. Di accoglienza, ma limitata”.

Al mercato di Fucecchio, il leader del Carroccio ha quasi incrociato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, anche lui in giro per i banchi a far campagna elettorale così come, più o meno nello stesso momento, anche altri aspiranti presidenti, come Stefano Mugnai di Fi e quello della Lega Nord, Claudio Borghi. A Scandicci tra selfie e abbracci, Salvini ha sparato a zero contro Renzi e Alfano, quest’ultimo definito ‘inesistente’ nelle politiche sull’immigrazione.

Al premier, il segretario leghista ha riservato le critiche più articolate. “Renzi insulta la Lega ma alla fine è costretto ad arrivare alle conclusioni della Lega perché bisogna affondare i barconi, andare in Nord Africa a identificare le persone, bisogna respingere i clandestini, arrestare gli scafisti. Ci ha messo 5000 morti e 2 anni di tempo per arrivare a quello che sostiene la Lega da tempo. E’ un becchino, incapace e pericoloso”.

A Scandicci, né uova né pomodori ma ben due ruspe-omaggio e tre contestatori che, recitando i passi della Costituzione, hanno esposto uno striscione con su scritto “Il razzismo è reato: arrestiamo la Lega Nord”.

(di Daniela Grondona/ANSA)

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