Si temono 10 mila vittime per il terremoto in Nepal

Nepal magnitude-7.8 earthquake

ROMA. – Si temono 10 mila vittime per il terremoto in Nepal: lo ha detto il premier Sushil Koirala. Times of India on line fornisce un bilancio aggiornato di 5.057 morti. Il Centro nazionale per le operazioni di emergenza del Nepal ha anche aggiunto che i feriti sono 10.915, mentre la stima dei profughi interni è di 454.769 persone. Sono otto milioni le persone rimaste coinvolte nel devastante terremoto, afferma l’Onu. Anche se i soccorsi internazionali stanno iniziando ad arrivare, 1,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ma secondo gli esperti dell’Onu sfida maggiore potrebbe essere quella di raggiungerle.

Nel dominio della morte e della distruzione in Nepal si è verificato un piccolo miracolo: una donna è stata soccorsa ancora in vita dopo aver trascorso 50 ore sotto i detriti: un doppio miracolo se si aggiunge quanto riportato da alcuni media indiani e nepalesi, cioè che è sopravissuta al crollo di un palazzina di cinque piani in cui viveva.

Il palazzo, situato a Maharajgunj, sobborgo della valle di Kathmandu, è crollato tutto attorno a Sunita Sitoula sabato, con la prima, micidiale scossa di magnitudo 7.9. Ma forse il doppio miracolo è stato propiziato da un terzo evento eccezionale: a indirizzare i soccorritori, un team di indiani, sono stati il marito e i due figli della donne, che sono usciti indenni dal crollo. E che hanno riabbracciato Sunita in ospedale.

“Abbiamo avuto l’informazione che una donna era intrappolata fra due lastroni di cemento. In mezzo c’era una cavità e lei era lì”, ha dichiarato ai media Kulish Anand, uno dei responsabili della protezione della protezione civile indiana (National Disaster Response Force, Ndrf), i cui uomini l’hanno raggiunta e soccorsa. “Prima abbiamo circoscritto il punto, abbiamo stabilito il contatto, le abbiamo passato le medicine di cui aveva bisogno e infine l’abbiamo tirata fuori”, ha raccontato ancora Anand.

“Mi sembra di essere arrivata in un mondo differente”, è stato il commento di Sunita. Nel frattempo le squadre di soccorritori indiani hanno cominciato a inoltrarsi oltre la valle di Kathmandu, entrando nel territorio di Pokhara, la seconda città del Nepal, più vicina di Kathmandu all’epicentro della prima, fortissima scossa.

Salvato anche un neonato di quattro mesi rimasto da sabato intrappolato sotto le macerie provocate dal terribile terremoto. Oltre dieci team di soccorso stranieri, giunti a Kathmandu, stanno assistendo i militari nepalesi in una corsa contro il tempo per salvare i superstiti ancora intrappolati sotto gli edifici crollati.

Diverse persone, oltre al neonato, sono state trovate ancora vive ieri. Un giovane di 28 anni, Rishi Khanal, e’ stato recuperato a Gongabu, alla periferia della capitale, da una squadra franco-nepalese, dopo 82 ore dalla tragedia. Mentre il quotidiano Republica riferisce di un ventenne, John K.C., intrappolato al secondo piano di un hotel ed estratto vivo dai soccorritori della Armed Police Force (Apf) grazie all’aiuto di team da Cina e Turchia.

Il neonato e’ invece stato trovato nella sua abitazione crollata a Bhaktapur, una delle citta’ storiche della valle di Kathmandu. Il piccolo e’ all’ospedale con diverse ferite, ma e’ fuori pericolo. I team stranieri, provenienti da India, Sri Lanka, Cina, Turchia, Olanda, Polonia, Germania, Francia, Israele, Malaysia e Giappone, sono dislocati nella valle di Kathmandu. Un team britannico e’ invece al lavoro nel distretto di Sindhupalchowk, il piu’ colpito con un bilancio di 1.400 morti. I team medici di nove paesi sono invece impegnati nel trattamento dei feriti negli ospedali e nelle tendopoli.

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