Palazzo di Vetro: Mogherini, “I migranti non saranno rimandati indietro”

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NEW YORK – La complessa questione delle “carrette della morte” e dell’emergenza immigrati nel Mediterraneo sbarca alle Nazioni Unite. E a proporla, in tutta la sua drammaticità è stato l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini. Non semplice solidarietà, vuota di contenuti e che trova il tempo che vuoi, ma un piano d’azione concreto e preciso.
– Non possiamo aspettare per combattere i trafficanti e per salvare le vite umane – è stato l’appello di Lady Pesc al Consiglio di Sicurezza dell’Onu -. L’Italia ha urgente bisogno dell’Europa e l’Europa del sostegno, della solidarietà di tutta la comunità internazionale. Solo così si potrà far fronte e sconfiggere l’emergenza immigrati nel Mediterraneo.
Per Mogherini affrontare il dramma degli immigrati, trasformatosi da mesi, per non dire da alcuni anni, in una vera e propria “emergenza umanitaria” è un dovere morale. Al di là delle singole prese di posizione, Mogherini ha presentato al Consiglio di Sicurezza il piano europeo per affrontare il dramma dei barconi. Un piano che prevede la distruzione delle “carrette della morte”, così da evitare che possano tornare in mano ai “trafficanti di vite umane” e la distruzione di ogni “asset del macabro business dei trafficanti di uomini”.
– L’Europa – ha assicurato Mogherini – vuole agire in un quadro di legalità internazionale. I migranti e i profughi – ha poi sottolineato – non saranno rimandati indietro. Voglio essere chiara su questo. La convenzione di Ginevra sarà rispettata.
Mogherini ha commentato che il piano dell’Ue sarà sottoposto al Consiglio Europeo il 18 maggio. E ha affermato che già in quell’importante assise si prenderanno decisioni immediate. E in questo piano sono previsti interventi in territorio libico. Interventi le cui caratteristiche non sono state illustrate.
– Per questo – ha detto – sarebbe importante il consenso delle autorità libiche all’operazione che l’Ue si appresta a lanciare. Altresì auspicabile – ha proseguito – sarebbe un governo di “unità nazionale” nel paese nordafricano.
Immediata la risposta dell’Ambasciatore Libico all’Onu, Ibrahin Dabbash, che ha provveduto a mettere paletti e limiti ben precisi a qualunque iniziativa della comunità internazionale, rispedendo al mittente indirettamente e con la cortese amabilità della diplomazia l’idea di un “governo di unità nazionale”.
– Non permetteremo – ha detto il diplomatico – un’operazione militare in Libia. Consentiremo solo un’azione umanitaria coordinata tra l’Ue e il governo legittimo di Tobruk.
Per poi sottolineare che la “maggior preoccupazione è la sovranità della Libia”
Dagli incontri che, nel Palazzo di Vetro, hanno preceduto l’intervento di Lady Pesc al Consiglio di Sicurezza, è emerso il senso dell’urgenza che deriva dalla drammatica situazione che si è creata nel Mediterraneo; situazione che si aggrava, giorno dopo giorno, con la complicità della stagione estiva.
– E’ una situazione eccezionale – ha detto Mogherini – Richiede provvedimenti eccezionali.
E tra questi vi è la necessità di stabilire quote d’accoglienza per i migranti.

(Flavia Romani/Voce)

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