Grecia: tornano le file ai bancomat, si intaccano i risparmi

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ATENE. – E’ di nuovo panico fra la gente comune in Grecia, dopo le sempre più insistenti voci circa la possibile applicazione alle banche di controlli sul flusso dei capitali mentre proseguono, apparentemente senza risultati tangibili, i negoziati fra il governo di Atene e i responsabili del Brussels Group. E così i greci tornano a prendere d’assalto i bancomat per prelevare i risparmi nel timore che, da un giorno all’altro, non possano più disporre a piacimento del proprio denaro, proprio come avvenne a Cipro nel marzo 2013.

A rendere più pesante il clima, anche le recenti – e poco opportune – dichiarazioni di vari esponenti del governo secondo cui le casse statali sono agli sgoccioli. Parole che, seppur subito ritrattate, hanno fatto temere ai più l’uscita della Grecia dall’euro ed il ritorno alla vecchia ma fortemente svalutata moneta, la dracma.

Soltanto nella giornata di ieri, come hanno reso noto funzionari degli istituti di credito, i prelievi dai depositi bancari sono ammontati a circa 300 milioni di euro, ovvero il triplo di quanto uscito quotidianamente dalle banche nei giorni immediatamente precedenti. Un’emorragia che, secondo le stesse fonti, sarà di breve durata in quanto – a loro parere – la situazione è sotto controllo. La popolazione “rimane calma – hanno detto – grazie ai messaggi positivi” diffusi dal governo.

Nonostante tali messaggi, però, la situazione economica della maggior parte dei greci continua ad aggravarsi. Sempre oggi, infatti, da uno studio condotto dall’Istituto del Lavoro della Confederazione generale del Lavoro greco (Gsee, il maggiore sindacato ellenico) e dall’Associazione Consumatori (Eeke), è emerso che, a causa della riduzione dei redditi provocata dalla crisi in atto da ormai sei anni, la metà delle persone con un lavoro dipendente deve attingere ai risparmi per sopravvivere.

In base al sondaggio, infatti, il 47% degli intervistati ha ammesso che negli ultimi mesi ha dovuto ricorrere ai risparmi per far fronte alle proprie necessità, mentre il 16% è stato costretto a chiedere prestiti. Arrivare alla fine del mese è quindi sempre più difficile e non aiuta nemmeno l’aumento del costo della vita: in base ai dati diffusi oggi dall’Eurostat circa i prezzi dell’energia per i nuclei familiari europei, infatti, risulta che le famiglie greche, a fronte di un calo del prezzo del gas del 10,1%, si sono ritrovate un aumento della bolletta dell’elettricità pari al 5,2%.

Per i lavoratori dipendenti, per di più, le prospettive immediate non sono rosee: da uno studio della Confederazione Nazionale delle Camere di Commercio (Esee), durante i primi tre mesi dell’anno hanno chiuso i battenti 5.341 imprese ad una media di circa 59 fallimenti al giorno ma entro fine giugno le ditte che chiuderanno potrebbero essere più di 8.500. Ciò contribuirà a far aumentare il tasso di disoccupazione che a febbraio scorso è sceso leggermente, attestandosi al 25,4% rispetto al 25,6% del mese prima.

Rimane sempre altissimo (il maggiore nell’Ue), come risulta dall’ultimo Rapporto Ocse su ‘Giovani e occupazione’ pubblicato ieri, il tasso di disoccupazione dei greci tra i 15 e i 29 anni stimato al 48,49%. In termini di aspettative per il trimestre in corso, i partecipanti al sondaggio promosso dalla Gsee hanno detto per lo più che le cose non potranno andare molto peggio: tre su quattro (il 75%) hanno affermato che – a loro parere – i redditi resteranno stabili (dal 57% del settembre scorso), per il 16% gli stipendi diminuiranno ancora (rispetto al 40% di cinque mesi prima). Un esiguo 9% di irriducibili ottimisti si è invece detto convinto che il proprio reddito aumenterà.

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