Coppa America 2015: La Vinotinto pronta a riscrivere la storia

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CARACAS – Fino a pochi anni fa erano in molti a pensare che il Venezuela fosse solo terra di ‘peloteros’ e giocatori di basket. A queste latitudini giocare a calcio non era affatto comune, il calcio era uno sport praticato soprattutto da figli di immigrati: italiani, spagnoli e portoghesi in primis. Sintomatico il fatto che molte delle stelle dell’attuale nazionale sono figli di ‘stranieri’: Maldonado, Arango, Fedor, Cichero, Di Giorgi, gli esempi più eclatanti. Origini uruguaiane per il primo, colombiane per il secondo, ungheresi per il terzo, italiane per gli ultimi due.

Il Venezuela ha partecipato quindici volte alla Coppa America arrivando al massimo al quarto posto, primato stabilito nel 2011 in Argentina: La Vinotinto non si è mai qualificata a un Mondiale, il movimento calcistico è dell’ultima alba essendo il baseball lo sport nazionale. Adesso, in Cile, la Nazionale di calcio andrà a caccia di conferme anche se la priorità è la qualificazione per il mondiale Russia 2018.

Nell’edizione del 2011, i venezuelani hanno disputato 6 gare arrivando a partecipare alla finale del terzo e quarto posto. L’obiettivo é migliorarsi. magari disputando la finale che conta: quella che assegna la coppa.

L’anno orribile per il Venezuela è stato il 2014: cinque amichevoli e cinque sconfitte, con soli quattro gol fatti e tredici subiti. La svolta è arrivata nell’attuale anno solare con tre vittorie (due volte contro l’Honduras e una con il Perù) in quattro partite.

Il ct Sanvicente, amante del 4-4-2, cercherà di rendere quanto più solida possibile una squadra che ha troppe distrazioni difensive, difetto questo evidenziato anche contro Nazionali inferiori. Da tenere in considerazione la qualità e l’assortimento degli attaccanti, Rondón (Zenit San Pietroburgo) e Martínez (Torino): il primo, forte fisicamente, può sfruttare le palle inattive e servire dei palloni in profondità con delle spizzate per il centravanti del Torino, brevilineo e guizzante.

A centrocampo, Sanvicente, potrà schierare campioni del calibro di Ronald Vargas e Alejandro Guerra. Per Vargas, la convocazione in nazionale é una sorta di rinascita: dopo aver superato diversi infortunii che lo hanno colpito durante la sua carriera. Entrambi sono stati allenati da Sanvicente durante il suo ciclo vincente nel Caracas.

Banale azzardare un ultimo posto nel gruppo di ferro con Brasile e Colombia destinate a giocarsi i primi due posti, più verosimile prevedere una lotta per la terza posizione con il Perù. Il Venezuela non va comunque sottovalutato anche perchè chi vuole essere sicuro del passaggio del turno deve superare la Vinotinto e con un Rincón così come lo abbiamo visto nel Genoa non sarà facile.

(Fioravante De Simone/Voce)

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