Lezione-concerto della “Scuola Romana” di flauto a NY

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NEW YORK – “Il Flauto nella Musica Contemporanea: l’esperienza italiana e la Scuola Romana” è il titolo della lezione-concerto che il flautista Gianni Trovalusci terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York mercoledì 24 giugno, alle ore 18.

A partire dagli anni cinquanta e sessanta, una vera e propria rivoluzione del far musica, destinata nel tempo a cambiare le pratiche compositive e interpretative e l’idea stessa di intendere linguaggio e comportamenti musicali, ha avuto uno dei suoi più importanti mezzi di diffusione attraverso uno strumento musicale: il flauto.

Bruno Maderna invitò il flautista romano Severino Gazzelloni a partecipare ai mitici Ferienkursen di Darmstadt all’inizio degli anni cinquanta. Importanti capolavori videro così la luce, composti da Maderna stesso e da Luciano Berio, Franco Evangelisti e Domenico Guaccero. Successivamente all’esperienza di Gazzelloni, è importante menzionare l’opera del suo allievo Roberto Fabbriciani, che ha scritto una fondamentale pagina di storia, grazie alle collaborazioni con Luigi Nono, Salvatore Sciarrino e Aldo Clementi.

In questo contesto, per merito anche della presenza catalizzatrice di Gazzelloni, possiamo parlare di una vera e propria “Scuola Romana”. Roma è infatti uno dei centri produttivi più significativi della seconda metà del Novecento, grazie all’azione dei già menzionati Franco Evangelisti e Domenico Guaccero, alla presenza di outsider illuminati come Giacinto Scelsi e all’opera ancora oggi attivissima di Alvin Curran, Walter Branchi e Marcello Panni.

La “Scuola Romana” si presenta con una sua specifica prospettiva, molto aperta nello scrivere e interpretare la musica, facendo parte per alcuni versi dell’affascinante mondo della Musica Aleatoria, ovvero presentando partiture in cui vengono indicati dai compositori determinati comportamenti e ambiti musicali, che richiedono da parte dell’interprete una serie di scelte esecutive da effettuare al momento, rendendo unico e irripetibile il momento della performance dal vivo.

Tutti i brani scelti a rappresentare il percorso della lezione-concerto di New York sono scritti in questa forma, ognuno con le sue regole e principi.

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