Venezuela: domani seggi aperti per le primarie del Psuv

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CARACAS – 3 mila 987 centri elettorali con 5 mila 613 seggi in 87 circoscrizioni. Pochi numeri, sufficienti per dare la dimensione dell’appuntamento elettorale che si appresta a vivere il Psuv. Infatti, domani il partito di governo realizzerà le sue primarie per scegliere, tra oltre mille 132 aspiranti i candidati alle prossime parlamentari.

Tanti i giovani che si presenteranno all’esame degli elettori. Non mancano, anche tra le file del Psuv, aspiranti di origine italiana. Un incentivo in piú, per gli italo-venezuelani simpatizzanti del partito di governo a partecipare e a essere anch’essi protagonisti di una giornata assai importante per la democrazia del Paese.

In queste primarie, il Psuv ha giá preso le sue precauzioni e ha assicurato che nella lista definitiva dei candidati sará rispettata la “quota rosa”. Come si ricorderà, la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale ha annunciato l’altro giorno l’obbligatorietà, nella composizione delle liste elettorali, di una presenza femminile pari al 50 per cento dei candidati. Nal caso che ció non fosse possibile, la relazione non potrà essere inferiore al quella di 40/60.

La decisione del Consiglio Nazionale Elettorale di stabilire “quote rosa” non ha sorpreso nessuno. D’altronde, l’argomento da tempo era oggetto di insistenti discussioni. Anche così, l’effetto sorpresa non è mancato. In particolare perchè la decisione del Cne è avvenuta poco dopo l’annuncio delle liste dei candidati dell’Opposizione.

– Non distruggeremo quanto abbiamo giá costruito – ha rassicurato Jorge Borges, esponente de la “Mud” -. Abbiamo raggiunto un accordo perfetto. Non pensiamo di metterlo nuovamente in discussione.Eravamo sicuri che appena poche ore dopo aver annunciato i nostri accordi sarebbe stata resa nota questa decisione.

Il deputato della Mud, poi, ha spiegato che prosegue il dibattito in seno alla Mud.
– Ci sarà un unico “team” incaricato della campagna elettorale e un solo messaggio – ha sottolineato -. Proporremo ai nostri elettori un simbolo unico.

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