Allarme al Navy Yard di Washington, in America torna la paura

Washington Navy Yard on lockdown

WASHINGTON. – Chiuso il Navy Yard di Washington, presidiato da un dispiegamento massiccio di forze di Polizia che per oltre due ore ha bloccato gran parte della capitale americana in seguito ad un allarme sicurezza lanciato con una telefonata che segnalava spari nella più antica sede della Marina americana. Una mattinata di tensione che ha riportato la paura in America dove è alta l’attenzione, con l’avvicinarsi del 4 luglio, ‘Independence Day’, per la minaccia terrorismo. La zona isolata. Le strade chiuse. L’Fbi sul posto.

E’ stata setacciata stanza per stanza, angolo per angolo, la base che fu teatro due anni fa di una sparatoria in cui morirono 13 persone e che si trova a meno di un chilometro e mezzo da Capitol Hill, la sede del Congresso americano. Poco lontano anche dalla Casa Bianca dove pure è scattato il dispositivo di sicurezza con le forze dell’ordine che hanno chiuso al traffico il tratto di Pennsylvania Avenue nei pressi della residenza presidenziale e transennato il parco e l’area intorno all’edificio che è meta quotidiana di turisti.

Al Navy Yard non è stato trovato nulla: non un’arma, non individui sospetti, nessun segnale di rischio e l’allarme e’ cessato. La Polizia conferma tuttavia che non ritiene si sia trattato di una segnalazione burla con l’allarme che era scattato in seguito ad una telefonata ai servizi di emergenza in cui una donna segnalava di aver udito degli spari.

Non mero eccesso di zelo quindi ma il risultato di un momento di tensione che va montando da giorni. Da quando l’Fbi ha messo in guardia alzando il massimo livello di allerta per i rischi di un attacco terroristico nel lungo weekend del 4 luglio, festa dell’Indipendenza. Una data sempre ‘rossa’, ma attorno alla quale la preoccupazione si intensifica dopo l’ultima ondata di attentati dalla Tunisia alla Francia, passando per il Kuwait.

I vertici dell’agenzia federale hanno quindi messo in piedi ben 56 “centri di comando” per monitorare ogni tipo di minaccia che dovesse manifestarsi in questi giorni. Una sorta di ‘mappa del terrore’ per il 4 luglio: da New York a Washington, ma anche Los Angeles, San Francisco, Miami, passando per Chicago e Boston.

Sotto osservazione, oltre ai luoghi simbolo e ai palazzi governativi, ci sono i grandi centri commerciali, i luoghi in cui si svolgeranno le parate per le celebrazioni del 4 luglio, le sedi delle forze di polizia e le basi militari, proprio come quella a Washington dove oggi e’ scattato l’allarme.

A New York è in corso una una vasta operazione di polizia con il dispiegamento di oltre 7.000 forze dell’ordine in più rispetto al normale, riferisce alla Cbs il vicecapo per l’Intelligence e l’antiterrorismo della Polizia di New York, John Miller, chiedendo l’aiuto del pubblico per individuare persone e comportamenti sospetti.

Occhi puntati anche sul consueto spettacolo pirotecnico sull’East River, un evento tanto atteso nella Grande Mela quanto ‘sorvegliato’ dalle forze dell’ordine, che definiscono quella di quest’anno una delle “operazioni di prevenzione e sicurezza tra le più complicate”.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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