Isis: Usa e Iraq preparano l’offensiva per Ramadi

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NEW YORK. – Strateghi militari iracheni e americani sono al lavoro ‘su Ramadi’, stanno definendo i piani per una controffensiva da lanciare per la riconquista della strategica città caduta lo scorso maggio nella mani dello Stato islamico: si tratta di un’operazione che sarà lanciata nelle prossime settimane, prima che i jihadisti rafforzino troppo la loro presa su quella che una volta era una roccaforte delle tribù sunnite irachene, capitale della provincia di al Anbar.

Lo hanno rivelato fonti irachene e americane al New York Times, secondo cui i piani, elaborati nella base di al Taqqadum con un ampio contributo da parte dei consiglieri militari Usa, vengono preparati con grande attenzione e curati nei minimi dettagli. In particolare per ciò che riguarda la composizione e i ruoli delle forze irachene, che avranno il sostegno dei caccia bombardieri e dei droni della coalizione anti-Isis guidata dagli Usa, nonchè delle tribù locali.

L’assalto verrà comandato dai servizi antiterrorismo iracheni e sarà eseguito da una forza d’urto di circa 6.000 soldati e agenti della polizia federale iracheni. Dovranno vedersela con un forza stimata in circa 2.000 jihadisti, trincerati in città con difese che comprendono tra l’altro interi edifici fatti evacuare e imbottiti di esplosivo da far esplodere in maniera tattica nel corso della battaglia.

Se l’offensiva avrà successo, 5.000 membri delle tribù e agenti della polizia provinciale entreranno poi in azione, con il compito di mantenere le posizioni conquistate. Per evitare di infiammare le tensioni interconfessionali, secondo quanto hanno detto le fonti, le milizie sciite non saranno coinvolte nell’operazione, ma verranno invece incaricate di presidiare le vie di comunicazione verso Sud e Ovest, per bloccare un’eventuale ritirata dei jihadisti.

Sino allo scorso aprile Ramadi non aveva un grande valore strategico per il Pentagono. Il generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore interforze Usa, aveva allora affermato che si tratta di “una città che non è in alcun modo simbolica”. La priorità era Mosul, più a Nord, conquistata dall’Isis ormai oltre un anno fa. A lungo si e’ parlato di ‘offensiva di primavera’ per riconquistarla. Ma la situazione è ora cambiata. Perché Ramadi si potrebbe rivelare un trampolino di lancio per l’Isis verso Baghdad, distante poco più di 100 km. E perché, a quanto pare, le forze irachene non sono pronte per la più impegnativa battaglia per Mosul.

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