CARACAS – Lo sapevamo già, era ogni giorno più evidente. Ma ora, a rendere ufficiali timori e sospetti sono le previsioni del Fondo Monetario Internazionale: il Venezuela chiuderà l’anno con una inflazione superiore al 100 per cento.
L’istituto di Washington, inoltre, stima la contrazione del Prodotto Interno Lordo attorno al 7 per cento. E così, Venezuela e Brasile (-1,5%) saranno le uniche economie latinoamericane a chiudere il 2015 con l’economia in recessione
– Venezuela – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Alejandro Werner, direttore del Dipartimento dell’Emisfero Occidentale del Fmi – continua a vivere una profonda recessione accompagnata da una inflazione superiore al 100 per cento. Le conseguenze dei bassi prezzi del barile di greggio – ha proseguito il funzionario – e anni di politiche macroeconomiche insostenibili hanno moltiplicato gli effetti della recessione. Non ci sono segnali che indichino una svolta economica. Le prospettive future sono molto complesse.
Economisti, organismi imprenditoriali e ricercatori universitari già da mesi pronosticavano per il Venezuela una profonda recessione, tra il 6 e l’8 per cento, accompagnata da una inflazione stimata tra il 150 e il 200 per cento.
Nel 2014, stando alle cifre ufficiali, la contrazione economica fu del 4 per cento mentre l’inflazione superò di poco il 60 per cento. Dall’inizio del 2015, la Banca Centrale del Venezuela non rende note le statistiche ufficiali sul costo della vita