Produttività Italia soffre, una flessione lunga 20 anni

Operai al lavoro in industria metalmeccanica

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ROMA. – Da vent’anni la produttività dell’economia italiana è in caduta. Tra il 1995 al 2014 la produttività totale dei fattori si è ridotta dello 0,3% in media ogni anno, secondo i calcoli dell’Istat. E’ “una misura di quanto il sistema funziona”, spiegano dell’istituto di statistica, perché stima la crescita attribuibile al progresso tecnico e ai miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi.

Il sistema non sembra funzionare molto: nell’ultimo anno la produttività totale è calata ancora dello 0,2%, mentre quella del lavoro, che calcola il valore aggiunto per ora lavorata, è diminuita dello 0,7%. Solo la produttività del capitale è cresciuta dello 0,8%.

Quello della produttività è un problema antico della nostra economia come ha sottolineato, di recente, anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. “E’ da vent’anni e più che l’Italia non cresce, non cresce la produttività totale dei fattori”, ha detto Visco al Festival dell’economia di Trento, facendo risalire il problema ancora più indietro nel tempo rispetto al 1995.

“L’economia italiana – ha spiegato Visco – è in difficoltà da quando io mi ricordo, dagli Anni 60”, ma allora c’era la “valvola di sfogo” del cambio, che con l’arrivo dell’euro non possiamo più usare, e “la capacità notevole di industriarsi” delle piccole e medie imprese, che adesso non riescono più a “stare dietro” all’innovazione tecnologica perché “non c’è il capitale umano richiesto dalle nuove tecnologie”.

Tornando ai dati Istat, in Italia la rivoluzione digitale sembra non esserci mai stata. Il capitale di tecnologie dell’informazione e della telecomunicazioni (le Ict-Information and communication technology) è aumentato in media del 2,4% negli ultimi 20 anni, per poi arrestarsi nell’ultimo anno (+0,1%). Anche in generale, gli input di capitale sono aumentati in media dello’1,7% negli ultimi 20 anni, per poi frenare nell’ultimo anno (-1,3%).

Le difficoltà, come spesso accade, non sono uguali per tutti. Alcuni settori, come la finanza e le assicurazioni, sono riusciti a sottrarsi alla caduta della produttività del lavoro nell’ultimo anno. Al contrario, le attività professionali e l’industria hanno dato i contributi più negativi alla flessione.

Anche nel complesso degli ultimi 20 anni, le attività finanziarie e assicurative hanno visto una crescita della produttività del lavoro (+1,9% medio annuo) tra le più alte insieme a quella dei servizi d’informazione e comunicazione (+2,7%) e quella dell’agricoltura (+1,9%).

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