Trump: se sarò presidente, muro anti clandestini

Businessman Donald Trump speaks with reporters following a Republican presidential candidates debate at Quicken Loans Arena in Cleveland, Ohio, USA, 06 August 2014. EPA/DAVID MAXWELL
Businessman Donald Trump speaks with reporters  following a Republican presidential candidates debate at Quicken Loans Arena in Cleveland, Ohio, USA, 06 August 2014. EPA/DAVID MAXWELL
Businessman Donald Trump speaks with reporters following a Republican presidential candidates debate at Quicken Loans Arena in Cleveland, Ohio, USA, 06 August 2014.
EPA/DAVID MAXWELL

NEW YORK. – Una guerra agli immigrati illegali, con un muro anti-clandestini ai confini con il Messico e deportazioni. Donal Trump torna a fare la voce grossa sull’immigrazione. ”Se saro’ presidente mi amerete per mie politiche al riguardo”, afferma rivolgendosi agli americani, e annunciando una battaglia per respingere tutti i decreti del presidente americano Barack Obama a favore della legalizzazione degli illegali nel Paese. ”Costruiremo un muro, sara’ forte, solido e presidiato dalla polizia. Ci sara’ una porta, grande e bella, per chi puo’ entrare legalmente nel paese” spiega l’aspirante candidato dei repubblicani per le presidenziali dell’anno prossimo.

L’immigrazione e’ un tema caro al magnate del real estate, su cui ha ricevuto molte critiche. Trump e’ stato attaccato per aver definito i messicani ”trafficanti di droga e stupratori” e questa affermazione gli è costata il ‘licenziamento’ dalla Nbc e dallo show ideato e condotto da lui stesso sulla rete, ‘The Aprentice’.

Alla dure polemiche non sono seguite scuse. Anzi, ha ribadito piu’ volte le sue affermazioni, conquistando soprattutto i potenziali elettori del sud degli Stati Uniti. E soprattutto salendo nei sondaggi nonostante le gaffe, ultima in ordine temporale, quella con Megyn Kelly, la giornalista moderatrice del dibattito tv su Fox.

La politica di Trump sull’immigrazione e’ basata su tre pilastri: ”una nazione senza confini non e’ una nazione”, ”una nazione senza leggi non e’ una nazione” e ”una nazione che non serve i suoi cittadini non e’ una nazione”. L’obiettivo, sottolinea, deve essere quello di ”migliorare i posti di lavoro, i compensi e la sicurezza per tutti gli americani”.

Il muro con il Messico deve essere ”pagato” dallo stesso Messico, aggiunge, premendo anche sull’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi entra nel paese con un visto e poi rifiuta di uscire. L’obiettivo di una seria riforma dell’immigrazione è – secondo Trump – quella di tutelare la classe media, ”distrutta da decenni di accordi commerciali e politiche sugli immigrati” sbagliate.

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