Serie A con “arepa y papelón”

Calciatori venezuelani nella Serie A
Calciatori venezuelani nella Serie A
Calciatori venezuelani nella Serie A

CARACAS – Fino a pochi anni fa era quasi un sogno pensare che i campi della nostra serie A fossero calcati da calciatori provenienti dal Venezuela, ma adesso grazie alle gesta della Vinotinto, questo paese a livello sportivo non solo esporta ‘peloteros’ nella Mlb, ma anche calciatori in giro per il mondo. In precedenza erano arrivati: Gabriel Cichero (Lecce, 3 presenze e 0 reti segnate), Rolf Feltscher (Parma, 7 presenze) e Rafael Romo (Udinese, 1 presenza e 3 reti subite). Ma da due stagioni ha tre protagonisti provenienti dalla ‘terra di Bolívar’, questi sono: Rincón (Genoa), Martinez (Torino) e l’italovenezuelano Signorelli (Empoli). Adesso, questo trío di calciatori darà quel gussto di ‘arepa y papelón’ al campionato que da molti é definito come “il più bello del mondo”.

Oggi, con le sfide Verona-Roma (11:30 ora di Caracas) e Lazio-Bologna (14:15) si alzerà il sipario della stagione 2015-2016.

La strada della Serie A è lunga 38 giornate, e gli obiettivi delle 20 protagoniste cambiano di partita in partita, di infortunio in infortunio e – qualche volta – da allenatore a allenatore. Basta dare un’occhiata al biglietto della spesa delle principali contendenti al titolo, e noteremo, se volete anche con un pizzico di stupore, che parecchi ”numeri 9” sono approdati in squadre quali Milan, Roma, Inter, Fiorentina, e anche Juventus.

Ricapitoliamo i vari acquisti: Carlos Bacca e Luiz Adriano vestiranno la maglia rossonera; a Roma è approdato il centravanti tanto desiderato da Garcia: Edin Dzeko, che sarà supportato dall’imprevedibilità e dall’estro di Mohamed Salah; sarà a disposizione di Mancini, invece, Stevan Jovetic, alla ricerca del riscatto con la maglia neroazzurra; la Fiorentina spera di trovare in Nikola Kalinic quella finalizzazione che è mancata, per ragioni varie, a Mario Gómez, ceduto in Turchia. Per sopperire alla partenza di Carlos Tévez, la Juventus si è tutelata con l’acquisto di Mario Mandzukic, classico bomber dotato fisicamente, ottimo nel gioco aereo e cinico sotto porta.

“Quest’anno puntiamo a vincere il quinto scudetto di fila per entrare nella storia” – ha affermato Massimiliano Allegri, allenatore della Juve, che potrebbe sembrare quasi presuntuoso, ma i risultati degli ultimi anni gli danno ragione. “Cinque titoli consecutivi li hanno vinti solo due squadre: la Juventus negli anni ’30 e il Grande Torino. Poi, certo, c’è la Champions che rimane sempre un sogno”.

Mentre dal canto suo Rudi Garcia, allenatore della Roma confessa “La gente viene allo stadio anche per divertirsi: l’obiettivo è quello di rivedere una Roma spettacolare”, così il francese, che forse memore dei pronostici sbagliati della scorsa stagione preferisce evitare di pronunciare la parola ‘Scudetto’. “Quest’anno l’obiettivo sarà di centrare la qualificazione per la Champions, ma le ambizioni sono differenti agli obiettivi, le mie ambizioni sono senza limiti. Voglio vincere un trofeo con la Roma”.

Qualche mugugno, invece, in casa Lazio è dovuto ad una povera campagna acquisti del patron Lotito, che ha puntellato la struttura della propria squadra rimasta sostanzialmente la medesima dello scorso anno. Stefano Pioli allenatore della Lazio, terza forza del campionato nella passata stagione, dichiara: “L’obiettivo è confermarci e restare in Europa, il campionato italiano è competitivo, ma noi siamo all’altezza. Siamo all’altezza e siamo competitivi anche noi. Affronteremo una partita alla volta, giocando un calcio intenso. Adesso abbiamo voglia di Champions. Abbiamo anche tanti altri obiettivi però adesso daremo tutti per cercare di centrare la qualificazione”.

Cambiano gli allenatori, mutano anche i meccanismi tattici. Quel cambiamento che vedremo anche a Firenze, poiché quel faro di centrocampo chiamato Pizarro lascia il posto ad un mediano di rottura, Mario Suárez. Per puntare in alto la viola ha deciso di puntare su Paulo Sousa come allenatore. Il portoghese non nasconde di appartenere alla scuola del ‘vincere e convincere. “Tutto è fatto di risultati ma per me non è sufficiente. Credo tantissimo che per arrivare a traguardi importanti si debba imporre il proprio gioco e non subire quello degli avversari. Con intensità e consapevolezza possiamo prenderci questo rischio”.

Uno sguardo alle milanesi: l’Inter ha decisamente rivoluzionato la difesa e farà affidamento a Montoya, Murillo e Miranda per cercare di dare solidità ad un reparto che ha spesso lasciato a desiderare.
Sulla panchina neroazzurra si accomoderà Roberto Mancini, che prima del fischio d’inizio dichira “Mihajlović dice che mi porterà fuori a cena tante volte a Milano ma che mi batterà? Io sono certo che entrambe le milanesi torneranno ai vertici come meritano. Noi vogliamo fare più che bene e tornare subito in Champions League”.

A Milano, sponda rossonera, è approdato Sinisa Mihajlovic che dovrà dare una chiara identità di gioco al Milan, partendo da due nuovi centrali difensivi, Rodrigo Ely e Romagnoli, quest’ultimo espressamente richiesto dal tecnico serbo, e da un attacco nuovo di zecca e potenzialmente molto prolifico qualora si aggiungesse Ibra a Bacca e Luiz Adriano.
Mentre il tecnico serbo del Milan confessa: “L’obiettivo del Milan è vincere tutte le partite, poi vedremo dove saremo. Sicuramente saremo in alto”.

Dopo anni trascorsi in sordina, sia Milan che Inter vorranno rilanciarsi e tornare a fare la voce grossa in campionato.

Tuttavia c’è chi ha preferito mantenere inalterato il proprio reparto avanzato, vedi il Napoli, revisionando la retroguardia ed il centrocampo, e a tal proposito sono arrivati alla corte di Sarri: Chiricheș, Hysaj, Allan e Valdifiori, quel regista di ruolo che tanto desiderava Rafa Benítez. Sulla panchina partenopea siederà Maurizio Sarri, che confessa: “Voglio iniziare questa avventura con grande umilità e mi piacerebbe trasmettere questo messaggio alla squadra unitamente a quello del massimo impegno. Questi sono i due elementi che posso promettere ai tifosi sperando di essere all’altezza di questa grande piazza”.

Detronizzarla la Juve non sarà roba da poco, ma, affinché ne giovi lo spettacolo, è auspicabile che sia più combattuto per non ritrovarci poi a parlare di un epilogo già scritto quando il campionato non è ancora in dirittura d’arrivo. Che siate in spiaggia armati di cuffiette e tablet o che siate comodamente seduti sul divano di casa, non resta che augurarvi “Buon campionato a tutti!”.

(Fioravante De Simone/Voce)

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