ROMA. – Nel caldo afoso di Singapore l’astronave Mercedes torna sulla terra, mentre decolla la Ferrari. Sotto le luci del circuito di Marina Bay, lento e tortuoso, la Rossa si è presa la pole con Sebastian Vettel (1’43″885). Un appuntamento che mancavano da tempo: il tedesco da quasi due anni (novembre 2013 in Brasile), la scuderia di Maranello addirittura da tre (Germania 2012). Nell’era dell’ibrido, è la prima volta che un motore non Mercedes precede tutti.
Della debacle ha approfittato anche la Red Bull, mettendo Daniel Ricciardo in prima fila dietro Vettel (+0.543), mentre in seconda partiranno l’altro ferrarista Kimi Raikkonen (staccato di 0.782 millesimi) e Daniil Kvyat (Red Bull, +0.860).
Giustamente raggiante Vettel: “So che è solo sabato e non si assegnano punti, ma lasciatemi godere questo momento. Era tanto che aspettavamo questa pole, non solo il team, ma anch’io. La macchina è stata fantastica ed è andata sempre migliorando. Sono sorpreso perché credevo di vedere le Mercedes più avanti. La gara? Domani è un altro giorno, la corsa sarà lunga. Spero che riusciremo ad essere veloci come oggi: allora sì che potrebbe essere un gran giorno. Comunque non c’è motivo di avere paura”. Vettel è stato sempre il più veloce, superando la Q1 con le soft.
Come lui solo Raikkonen e Ricciardo. “Sono felice per il terzo posto – ha commentato Kimi – considerate le difficoltà avute oggi rispetto a ieri. Ho lottato tutto il giorno con l’assetto della mia vettura, cercando di trovare grip e il giusto bilanciamento”.
Non vedere Lewis Hamilton né Nico Rosberg ospiti della conferenza stampa Fia dedicata ai migliori tre delle qualifiche è un evento eccezionale. Il leader del mondiale inseguiva l’ottava pole consecutiva (per eguagliare il record di Ayrton Senna), che sarebbe stata anche la 24/a delle frecce d’argento. Invece, al termine della Q3 il bilancio è deficitario: Hamilton, quinto, ha incassato un distacco di 1″415. Il compagno di scuderia Rosberg, sesto in griglia, addirittura a + 1″530. Fine settimana fin qui da dimenticare per la Mercedes, il primo dall’inizio della stagione, sempre zavorrata da ritardi inusuali. E se nelle libere era sembrata pretattica, la pole ha certificato che la difficoltà invece è reale.
Difficoltà che Hamilton ha addebitato alle gomme: “Non hanno funzionato – il lapidario commento – Per qualche motivo che non sappiamo spiegarci le gomme non vanno. Vincere? Nella situazione attuale non è possibile”. In scia Rosberg: “Abbiamo provato di tutto, ma la macchina continuava a scivolare, senza grip. Domani sarà difficile”. “Una Ferrari così non ce l’aspettavamo – ha ammesso poi – Vettel ha fatto davvero una grande qualifica”. Sia Hamilton che Rosberg sono stati costretti a usare subito le supersoft, facendo anche due tentativi veloci nella Q2, ma senza risultati apprezzabili.