Padoan, fondo salva lavoro misura base contro la crisi

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ROMA. – Un fondo per garantire un sussidio comune di disoccupazione per proteggere i disoccupati europei da futuri shock economici. La proposta è del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che la ha illustrata in Lussemburgo.

La realizzazione del fondo – spiega un documento del Tesoro – deve essere graduale e mirata a sviluppare maggiori capacità di resistenza per eventuali crisi future.

Il meccanismo deve essere costruito in modo da limitare comportamenti opportunistici e trasferimenti permanenti da alcuni paesi ad altri. Si possono ipotizzare le seguenti caratteristiche: l’attivazione – scrive il Tesoro – deve essere collegata a incrementi del tasso di disoccupazione di una certa rilevanza. In questo modo il fondo si attiva nel caso di fasi negative di una certa severità e sulla base di misure che non sono sotto la diretta influenza dei governi.

Un intervento tempestivo sulla disoccupazione di breve termine, possibilmente accompagnato da misure di politica attiva del lavoro (p. es. formazione e aiuto all’inserimento), contribuisce a limitare la probabilità e la gravità di incrementi della disoccupazione strutturale.

La misura europea – si spiega – deve essere una misura di base, eventualmente incrementata da misure nazionali e l’accesso ai benefici deve essere collegato a condizioni di attivazione/ricerca di lavoro, imprimendo così un’accelerazione all’armonizzazione dei servizi per l’impiego e al loro coordinamento europeo e ai progressi nella portabilità dei diritti sociali e delle qualifiche.

Il Fondo poi deve essere amministrato da un unico soggetto (ad esempio la Commissione europea) in coordinamento con le autorità nazionali. Le parti sociali nazionali ed europee devono partecipare alla definizione delle caratteristiche e al monitoraggio.

Per il finanziamento il Fondo Salva-Lavoro potrà essere inizialmente alimentato da risorse che si liberano mano a mano che i processi di aggiustamento del mercato del lavoro arrivano a compimento e l’occupazione riprende. Si può anche considerare il versamento di una piccola quota degli attuali contributi al Fondo comune.

Il Fondo deve essere dotato di meccanismi correttivi per evitare la possibilità di trasferimenti troppo prolungati verso alcuni paesi. Nel futuro il Fondo potrà essere finanziato da nuove risorse proprie ed evolvere in un vero Fondo di stabilizzazione con possibilità di emissioni e funzioni più ampie.

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