Dal tornio al robot, Italia leader nella mecatronica

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RHO-PERO. – C’è il futuro della produzione manifatturiera e delle modalità di lavoro dietro alle tante innovazioni tecnologiche, che vanno dalle macchine utensili ai robot e all’automazione industriale, in mostra a Emo 2015, la rassegna mondiale che torna in Italia dopo sei anni e che resterà aperta, nei padiglioni della Fiera di Milano, al fianco di Expo 2015 fino al prossimo 10 ottobre.

“Quello delle macchine utensili è un settore strategico soprattutto per l’Italia, dove l’industria dei costruttori di macchine contribuisce al Pil con circa 7 miliardi di euro e si conferma leader a livello mondiale”, ha spiegato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi inaugurando il più importante evento fieristico per l’industria manifatturiera mondiale per gli operatori di tutti i settori dell’industria manifatturiera, dall’automotive, all’aerospaziale, dall’energia al biomedicale, dall’elettrodomestico all’alimentare.

“Il nostro Paese – ha detto ancora Squinzi – occupa il quarto posto tra i costruttori mondiali, grazie all’incremento della produzione, ed è terzo tra gli esportatori. In Europa, prima dell’Italia c’è solo la Germania, e a livello mondiale competiamo con Cina e Giappone”.

A Emo Milano sono protagoniste milleseicento imprese costruttrici di macchine utensili, robot e automazione, in rappresentanza di 42 paesi che presentano su una superficie espositiva netta di 120.000 metri quadrati il meglio della produzione internazionale del settore. Una rassegna che torna in Italia nel momento in cui la ripresa economica e produttiva accenna a manifestarsi.

“A partire da quest’anno il consumo mondiale di macchine tornerà a crescere in modo costante – ha detto Luigi Galbadini, presidente di Acimu – e segnerà un incremento del 4,2% nel 2016. Ancora più deciso sarà l’incremento del consumo italiano di macchine utensili previsto in crescita del 5,3% in questo 2015”.

Un segnale di ottimismo espresso anche nel messaggio inviato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo il quale il ritorno in Italia di questa manifestazione conferma che “il nostro paese è diventato sempre più importante nella meccanica e nella robotica, un altro settore di eccellenza che si affianca a quelli più noti e tradizionali del Made in Italy”.

L’Italia del manifatturiero accelera anche secondo l’assessore regionale alle attività produttive della Lombardia Mauro Parolini. “Finalmente – ha detto – dopo tanto decentramento produttivo all’estero, si sta recuperando la centralità della produzione, che è di nuovo il centro dell’industria. Per questo ora è ancora più importante, per l’Italia e per l’Europa, essere leader nel settore delle macchine per produrre”.

Uno spicchio d’Italia, questo di Rho, che in questa settimana sarà ancor più all’attenzione del mondo, con Emo che si affianca a Expo. Sono infatti attesi a Emo 150.000 operatori professionali. “Per Milano e per la sua Fiera è fondamentale ospitare manifestazioni di interesse mondiale – ha sottolineato Corrado Peraboni, Ad di FieraMilano – perchè significa essere riconosciuti come uno dei principali hub fieristici internazionali”.

Per Peraboni tutte le strutture hanno comunque superato la prova ardua di aggiungere ad Expo ben 22 manifestazioni internazionali che si terranno in Fiera nei sei mesi dell’Esposizione Universale”. “E’ la dimostrazione – ha concluso – che a Milano è possibile organizzare eventi di questa portata internazionale e che non abbiamo più nulla da invidiare ai paesi nostri competitor”. Milano ospiterà anche le prossime edizioni di Emo nel 2021 e 2027.

(Mauro Cortesi/Ansa)

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