Tor Vergata: Laurea Honoris Causa a Napolitano. “No Europa dei muri”

Il presidente emerito Giorgio Napolitano.

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ROMA. – A 90 anni Giorgio Napolitano diventa dottore in Storia. Ma l’undicesimo capo dello Stato durante la sua lectio magistralis guarda al futuro. Parla di identità nazionali e migranti, punta il dito contro quell’inquietante xenofobia che striscia lungo i confini e infine lancia il suo monito: “No all’Europa dei muri e dei fili spinati”.

L’Università romana di Tor Vergata ha conferito la Laurea Honoris Causa in ‘Scienza della Storia e del Documento’ al presidente emerito della Repubblica italiana. In platea la moglie Clio, l’amico e storico esponente del Pci Emanuele Macaluso, il ministro per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia, le vicepresidenti del Senato Valeria Fedeli e Linda Lanzillotta, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

A conferire il titolo il rettore dell’ateneo romano Giuseppe Novelli insieme a diversi professori universitari per l’occasione ‘togati’. “Con straordinaria autorevolezza – si legge nelle motivazioni scandite rigorosamente in latino – ha fortemente contrassegnato la vita della Repubblica e della democrazia italiana e ha coltivato con ammirevole saggezza i rapporti tra corretta azione politica e memoria degli avvenimenti storici”.

“Non posso tacere il particolare sentimento di gratificazione della laurea honoris causa in storia – esordisce Napolitano – Non fu questa, come si sa, la strada che scelsi per la mia formazione iscrivendomi all’Università di Napoli: ed è perciò che ritiro con autentica emozione un titolo che mi onora”.

Poi la lectio magistralis dal titolo ‘Identità nazionali, autocoscienza europea e nuovi orizzonti mondiali’: “È dai passaggi più bui, anche di lungo periodo, della storia di certi paesi che scaturiscono ora fenomeni di allontanamento dai valori e dai principi dell’integrazione europea – evidenzia l’ex capo dello Stato – Ne è esempio inquietante la xenofobia dei muri e del filo spinato contro gli aspiranti rifugiati e immigrati in un paese come l’Ungheria”.

Poco prima in un passaggio Napolitano aveva sottolineato come “anche per effetto delle vicende conflittuali e dissolutive che hanno investito in special modo il Medio Oriente, si è prodotta una sconvolgente ondata migratoria verso l’Europa”:

“E qui – spiega -, in una parte d’Europa, segnatamente dell’Est, abbiamo visto esplodere l’allarme per il presunto rischio di veder sommersa la propria identità nazionale, addirittura un rischio di ‘scomparsa etnica’”.

Per il presidente emerito della Repubblica non dovrebbero esserci “equivoci” sull’espressione ‘dare senso alle identità’, “nè aggirare la scelta irrinunciabile di una sovranità condivisa”. Per questo, precisa Napolitano, servono “più e non meno decisioni comuni” ma soprattutto un’Europa che “parli con una voce sola”.

Anche perché i nuovi orizzonti internazionali esigeranno “scelte e politiche di lungo periodo”: “Dinanzi a simili prospettive – conclude – occorrerebbe un balzo in avanti nella capacità di visione e nell’autorevolezza delle leadership politiche europee”.

E prima di andar via dall’ateneo Napolitano dà un consiglio anche ai giovani studenti universitari: la soluzione ai problemi non è tornare indietro o chiudersi in un guscio ma, torna a ribadire, “l’unica grande forza e chance che abbiamo a disposizione è l’Europa unita”.

(Davide Muscillo/Ansa)

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